In attesa dell’approdo a Palazzo Chigi della nota di aggiornamento del Def, programmata per stasera alle 20, Quotidiano Sanità è in grado di anticipare i contenuti del Programma nazionale riforme (PNR), allegato al Documento di economia e finanza, che contiene gli impegni che il Governo si appresta a realizzare nei prossimi anni per la sanità.
Nuovo Patto per la salute, anagrafe nazionale vaccini, superamento del payback per la farmaceutica, nuovi criteri di riparto del Fondo sanitario nazionale, misure per il personale e standard qualitativi per la medicina territoriale. Questi, in sintesi, alcuni degli argomenti affrontati nel PNR.
Ma procediamo con ordine. Aggiornare il Patto per la Salute 2014-2016, il Piano nazionale per le liste di attesa, e attuare l’Anagrafe Nazionale dei Vaccini. Il Governo, si spiega, intende innanzitutto investire per l’informatizzazione del settore, onde consentire una più snella e veloce gestione delle liste di attesa. Si punterà, inoltre, sull’innovazione, sulla scia di quanto previsto dal Patto per la Salute 2014- 2016, in materia di Patto per la Sanità Digitale e dell’implementazione del Nuovo Sistema Informativo Sanitario (Nsis).
Oltre al decreto sull’Anagrafe Nazionale dei Vaccini, in corso di emanazione, saranno anche varati i decreti per il Fascicolo Sanitario Elettronico e saranno promosse le attività finalizzate alla realizzazione del sistema di interconnessione dei sistemi informativi del Ssn. Quest’ultimo passaggio consentirà di tracciare il percorso seguito dal paziente attraverso le strutture sanitarie e i diversi livelli assistenziali del territorio nazionale. Si estenderà anche al settore veterinario il sistema informativo per la tracciabilità dei medicinali ad uso umano.
Altro obiettivo cruciale in questo comparto è il controllo della spesa sanitaria, sulla quale sono in corso colloqui con le Regioni per individuare una soluzione per il pay-back della spesa farmaceutica per il triennio 2013/2015 e per il 2016. Contemporaneamente, è stato predisposto un tavolo per il governo della spesa farmaceutica e dei dispositivi medici con le Regioni e le Province autonome insieme ai Ministeri interessati. Inoltre, il Governo interverrà a modificare la normativa in materia di dirigenza sanitaria, al fine di rendere effettivi e più vincolanti i requisiti professionali dei dirigenti del Ssn.
Il monitoraggio e l’attuazione dei Lea verrà portato avanti “sia attraverso il nuovo documento che sostituirà il Patto della Salute, sia dando attuazione al decreto del 2015 che definisce gli standard qualitativi, strutturali, quantitativi relativi all’assistenza ospedaliera”.
Il Governo annuncia poi l’intenzione di varare anche un regolamento per individuare gli standard qualitativi, strutturali, tecnologici e quantitativi relativi all’assistenza territoriale.
Quanto alla forte eterogeneità tra regioni in materia sanitaria, si “impone una revisione dei criteri di riparto del fabbisogno sanitario nazionale. Nel futuro maggiori risorse dovranno essere destinate a garantire la sostenibilità economica dei Lea attraverso il rifinanziamento del Ssn. Le risorse verranno anche reperite con risparmi di costi, da conseguire, in primo luogo, attraverso la centralizzazione degli acquisti e l’allargamento della collaborazione tra i soggetti aggregatori (centrali di acquisto regionali) e Consip”.
In tema di forza lavoro sanitaria, nel documento si spiega che il Governo si adopererà per: “a) sviluppare un sistema di programmazione e previsione della forza lavoro integrato tra la componente sanitaria e la componente sociale, b) espandere l’ambito di applicazione del modello previsionale, attualmente già in uso per le professioni sanitarie, al complesso dei white jobs integrando gli scenari di sviluppo futuro del sistema sanitario con scenari di sviluppo del sistema sociale e in generale di welfare; c) ampliare l’indagine previsionale agli aspetti qualitativi prevedendo quali saranno le competenze necessarie in futuro per poter adeguare i relativi percorsi formativi, sia universitari sia di formazione continua (per es. Ecm), tenendo anche conto dell’interazione tra le diverse figure professionali, della dimensione della multiprofessionalità dei setting di cura e assistenza e dello sviluppo della sanità digitale; d) sviluppare, sulla base delle evidenze di cui al punto b) un sistema di orientamento scolastico e formativo della white economy; d) sviluppare un sistema di valutazione e riqualificazione delle competenze professionali anche alla luce dei risultati di cui al punto c)”.
Infine si aggiunge che “un obiettivo strategico per il Paese riguarda l’aumento delle risorse investite in R&S, la promozione della collaborazione tra le istituzioni pubbliche e le aziende private e il rafforzamento delle Università e degli Istituti pubblici di ricerca”.
Giovanni Rodriquez
QUOTIDIANO SANITA
27 settembre 2018