Le norme europee sulla concorrenza, nel settore alimentare, hanno funzionato producendo effetti benefici su agricoltori, fornitori e consumatori. Dopo l’esplosione dei prezzi alimentari del 2007, la concorrenza del settore è diventata una priorità della Rete europea della concorrenza (ECN), di cui fanno parte le autorità nazionali e la Commissione Europea.
Tra il 2004 e il 2011 sono stati vietati oltre 50 cartelli di prezzi o per lo scambio di informazioni commerciali sensibili e sono state messe al bando le pratiche di esclusione nei riguardi di agricoltori e fornitori concorrenti. E’ quanto emerge dalla relazione pubblicata oggi dall’ECN che ha contato, dal 2004 al 2011, ben 180 casi di antitrust su cui le autorità garanti della concorrenza hanno svolto indagini (1.300 le decisioni prese e 100 le azioni di monitoraggio).
Il maggior numero di casi ha riguardato la trasformazione e la produzione e, in misura minore, la vendita al dettaglio. Le autorità garanti della concorrenza hanno chiesto una riforma della regolamentazione che comprenda la modifica o la revoca di leggi che ostacolano lo sviluppo di negozi al dettaglio e l’adozione di codici o leggi per combattere le pratiche commerciali scorrette.
Infine, hanno invitato i produttori ad incrementare la loro efficienza e a consolidare la loro posizione nella catena del valore, ad esempio attraverso la creazione di cooperative. Attualmente le autorità garanti della concorrenza europee stanno svolgendo indagini su altri 60 casi di antitrust e stanno realizzando ulteriori azioni di monitoraggio.
Joaquín Almunia, vicepresidente della Commissione e responsabile della politica della concorrenza, ha dichiarato: “Le autorità garanti della concorrenza di tutta l’Europa si stanno impegnando a fondo per garantire che i mercati alimentari funzionino sia per i fornitori che per i consumatori. Quando vi sono stati casi di comportamento anticoncorrenziale a qualsiasi livello della catena di approvvigionamento alimentare, le autorità garanti della concorrenza li hanno affrontati rapidamente. Ma si potrebbe fare di più – ha aggiunto Almunia – alcuni produttori potrebbero riorganizzare le loro attività mettendole insieme per risultare più efficaci; gli inutili ostacoli normativi a livello del dettaglio che ancora sussistono in alcuni paesi potrebbero essere eliminati. Le autorità garanti della concorrenza sono pronte ad affrontare tali problematiche a livello nazionale e dell’UE”.
Help consumatori – 27 maggio 2012