Il 21 luglio 2015 la Bulgaria ha segnalato caso fatale di antrace in un uomo di 53 anni che è morto in un villaggio nel comune di Vetrino. A quanto comunica l’Ecdc il 7 luglio, l’uomo, un allevatore di bovini e ovini, e due suoi amici, hanno abbattuto una vacca infetta, a fini commerciali, senza informare la direzione regionale per la sicurezza alimentare. Dopo i primi sintomi, il 14 luglio l’uomo si è rivolto alle strutture mediche, il 16 luglio è risultato positivo all’antrace ed è morto il giorno seguente.
Il suo decesso è stato annunciato da un alto funzionario del governo bulgaro che ha riferito che sono state identificati 30 soggetti che sono stati esposti all’animale infetto, alla sua carcassa o alla carne.
A tutti è stata prescritta la profilassi antibiotica e sono ancora sotto osservazione medica. Inoltre quattro su otto campioni ambientali prelevati dai luoghi di lavoro tra superfici di contatto con gli alimenti e attrezzature dell’impianto di lavorazione, sono risultati positivi all’antrace. In ogni caso, secondo le autorità sanitarie, un caso umano di Bacillus anthracis infezione in un individuo a contatto con una vacca infetta, in un’area di leucosi antrace, non è un evento imprevisto. La zona interessata è conosciuta come enzootica per l’antrace, cioè dove le infezioni enzootiche sono quelle endemiche della colonia, dove un gruppo costante di animali suscettibili mantengono l’infezione. Le autorità bulgare hanno attuato misure di controllo riducendo al minimo il rischio di ulteriore diffusione dell’infezione, anche se a quanto è emerso oggi, parti della carne sono state smerciate. Anche se l’esposizione all’animale infetto o alle sue carni si è verificato solo a livello locale, ad oggi non è stata segnalata una commercializzazione internazionale di carne possibilmente contaminata. Di conseguenza, secondo le autorità sanitarie, questo evento rappresenta un rischio trascurabile per gli altri paesi dell’UE/SEE. Nel frattempo, sono stati confermati altri due casi in Armenia. È stato riferito che i due pazienti hanno contratto il batterio durante la gestione di carne infetta importata dalla Georgia.
L’antrace, detta anche “carbonchio” (per via delle lesioni cutanee nere che manifestano le reazioni cutanee a questa infezione), è un’infezione acuta causata dal batterio Bacillus anthracis. Di solito si manifesta come malattia endemica negli animali. Ne possono soffrire sia erbivori selvatici che domestici (pecore, bovini, cavalli, capre e suini) ma si può anche sviluppare nell’uomo per contagio a seguito di esposizione ad animali infetti o per ingestione di cibo contaminato. Il pericolo varia in base al tipo di antrace e alla via di trasmissione: cutanea (la forma più comune), polmonare (abbastanza rara) e gastrointestinale (rarissima). I sintomi della seconda possono inizialmente sembrare quelli di una comune influenza (febbre, tosse, affaticamento) ma in pochi giorni degenerano causando crisi respiratorie e perdita di conoscenza. Se non curata può uccidere nell’arco di una settimana.
9 agosto 2015