I funghi tossici sono stati cucinati in mezzo agli innocui porcini. La cenetta con i funghi raccolti nei boschi fa finire in ospedale un gruppo di amici. È quanto accaduto nel fine settimana ad Asiago, ed è la seconda volta in pochi giorni che avviene nel Vicentino (dopo il risotto con 22 intossicati in città), a testimonianza della necessità di essere bene informati quando si mettono in tavola i funghi trovati e raccolti senza l’ausilio di un esperto del settore.
In base ad una prima ricostruzione, Graziano Maran si era messo d’accordo con alcuni amici per passare la giornata di sabato sull’Altopiano di Asiago, dove la sua famiglia possiede un mini appartamento. Passeggiata fra i boschi al mattino e una giornata di relax con cena in casa ad Asiago e poi il rientro in pianura. Questo il programma, e così era avvenuto: con lui anche Antonello Refosco, Matteo Dal Sasso, Tiziano Dal Maso, Enrico Vettorier, Gaia Vescovi e Federico Moro. Il gruppetto, tesserino alla mano, aveva girato raccogliendo quelli che dovevano essere porcini fino al primo pomeriggio. Poi tutti nella casetta di Asiago a riposarsi e a preparare la cena. Avevano mangiato parte dei funghi raccolti e a notte fonda erano tornati verso le loro abitazioni soddisfatti nonostante il tempo non bellissimo per essere l’inizio di settembre. Ma qualcosa non ha girato per il verso giusto, anzi. Nella giornata di domenica, infatti, tutti e sette sono dovuti ricorrere alle cure del pronto soccorso o della guardia medica degli ospedali di Vicenza, Bassano, Noventa e di Cittadella, a seconda dei luoghi di residenza. Per tutti e sette medesimi i sintomi: mal di stomaco, vomito e diarrea molto forti. A provocarli un’intossicazione alimentare causata, con pochissimi dubbi, dai funghi che avevano raccolto e cucinato. Non è escluso che fra i porcini sia scappato loro qualche altro fungo non commestibile. I sette si sono chiamati fra loro trovando la conferma che cercavano: avevano avuti lo stesso problema, che quindi aveva la medesima origine. I sette amici se la caveranno fortunatamente con conseguenze non gravi: sono stati giudicati guaribili con qualche giorno di prognosi, con relax a casa e cibi molto leggeri. Prima di tornare sui boschi, si compreranno un manuale sui funghi con tanto di foto per evitare errori e nottate da dimenticare.
Il Giornale di Vicenza – 4 settembre 2012