«Il Comune intervenga nei confronti di chi gestisce il canile di San Giuliano». A scrivere un’interrogazione all’assessore all’Ambiente, Gianfranco Bettin, sono i consiglieri dell’Udc, Simone Venturini e Marco Ziunich, che chiedono di vederci più chiaro.
«Il canile è ora gestito dall’associazione Veneta Zoofila alla quale il Comune corrisponde ogni anno copiose risorse economiche. L’Associazione Veneta Zoofila pare riceva donazioni e contributi sia in denaro sia in natura dalla cittadinanza, ma sono diverse le associazioni animaliste e i singoli cittadini che hanno spesso sollevato dubbi e critiche sulla gestione del canile». E ancora: «Il 12 dicembre come gruppo abbiamo organizzato un’assemblea pubblica a Marghera con lo scopo di ascoltare, da parte degli animalisti e dei volontari, le problematiche del canile e della sua gestione elaborando proposte di miglioramento della struttura e delle gestione». E ancora: «Durante tale riunione due volontarie impegnate gratuitamente nella struttura sono intervenute leggendo una relazione dettagliata sul canile, in maniera propositiva, sottolineando gli interventi urgenti da svolgere all’interno anche alla luce dell’esperienza accumulata durante i sopralluoghi in strutture italiane ed estere». «Mercoledì», precisano i consiglieri, «le due volontarie hanno ricevuto una raccomandata dalla Veneta Zoofila che negava loro la qualità di socie e le sollevava dall’incarico di volontarie». Da qui le perplessità dei consiglieri: «Il Comune non può più restare impassibile di fronte a situazioni simili, le zone d’ombra della gestione spesso evidenziate da moltissimi animalisti, richiedono delle verifiche». Da qui la richiesta di «convocare i vertici della Veneta Zoofila affinché siano fornite spiegazioni sull’accaduto e di lavorare per affidare tramite gara pubblica la gestione del canile di San Giuliano». La Veneta Zoofila spiega in tutta trasparenza, che sono diverse le motivazioni che hanno portato alla non accettazione dell’iscrizione delle due volontarie che avevano fatto richiesta di diventare socie. «È vero, avevano pagato la quota, ma accettarla o meno è a discrezione del direttivo, che in questo momento ha scelto di attendere, ritrovarsi dopo Natale e nel frattempo far fermare le due donne per valutare con calma le cose». Insomma, secondo l’associazione non c’entra solo quanto detto durane la serata, ma si tratta di un atteggiamento complessivo legato a più fattori. Infine l’assessore Gianfranco Bettin: «Non si può vietare l’ingresso a qualcuno per motivi di opinione. Farò degli approfondimenti».
La Nuova Venezia – 24 dicembre 2012