L’Istituto superiore di Sanità ha registrato la positività per il virus dell’influenza aviaria H7N7 in una persona “affetta da congiuntivite ed esposta per motivi professionali a volatili malati appartenenti agli allevamenti presenti nella Regione Emilia Romagna”, nei quali era stata riscontrata la presenza dell’infezione virale. Lo rende noto il ministero della Salute. E in queste ore è arrivata la notizia di un altro probabile contagio umano. “Il virus H7N7 non viene facilmente trasmesso all’uomo – ricorda il ministero – che può infettarsi solo se viene a trovarsi a contatto diretto con l’animale malato o morto. A differenza di altri virus aviari (quali ad esempio H7N9 o H5N1), H7N7 tende a dare nell’uomo una patologia di lieve entità (come la congiuntivite), come già osservato in un focolaio umano verificatosi anni fa in Olanda”.
“Essendo rara la trasmissione da persona a persona – aggiunge la nota – i focolai umani tendono ad autolimitarsi, per cui il rischio di comunità è estremamente basso o addirittura irrilevante”. La Regione Emilia Romagna, di concerto col ministero della Salute, avendo “prontamente identificato i focolai animali, ha adottato tutte le procedure necessarie a porre sotto controllo l’infezione”.
Il paziente è in cura con antibiotici Il paziente positivo al virus H7N7, affetto da congiuntivite, si trova a casa propria ed è sottoposto a una terapia antibiotica. Non è stato quindi ricoverato in un reparto di malattie infettive e non risulta avere nessuna complicanza respiratoria. A quanto si apprende ad una profilassi analoga sono sottoposti i suoi familiari. La situazione è costantemente monitorata.
”Abbiamo un caso confermato“, ha detto Tiziano Carradori, direttore generale dell’assessorato alla sanità, “e uno sospetto, di cui attendiamo per domani i risultati degli esami di laboratorio”.
Il caso confermato è quello di un addetto alla raccolta di uova e pollina, mentre il caso sospetto interessa un impiegato al trasporto di uova. “Dei 110 addetti all’abbattimento tra Ferrara e Mordano – ha spiegato Carradori – 61 erano già stati esposti prima al virus, lavorando negli stabilimenti colpiti. Questi 61 sono controllati tutti i giorni dal punto di vista medico e sanitario (gli altri quaranta hanno controlli ma meno intensivi). E’ stato così, con l’assiduità dei controlli, che sono emersi i due casi, quello confermato e quello sospetto”.
MONITORAGGI CONTINUI. Intanto Il ministero della Salute prosegue il monitoraggio sull’influenza aviaria, “i controlli negli allevamenti proseguono senza sosta e allo stato attuale nessun’altra positività è emersa – si legge in una nota del dicastero -. Pertanto il numero di focolai accertati resta di quattro. Egualmente stanno proseguendo le operazioni di abbattimento dei volatili negli allevamenti focolaio, al momento concluse nell’allevamento di Ostellato e di Portomaggiore, in provincia di Ferrara, nonchè negli allevamenti autorizzati per l’abbattimento preventivo nelle aree a rischio”.
“Allo scopo di accelerare le attività in corso, e quindi ridurre sensibilmente attraverso la rapidità dell’azione i rischi di eventuale diffusione del virus nonché, nell’attuale situazione epidemiologica ottenere la riduzione delle zone di restrizione da parte della Commissione Europea, il Ministro della Salute, Lorenzin, ed il Ministro della Difesa, Mauro, hanno attuato da oggi il primo esempio in Italia di cooperazione civile- militare nel settore veterinario, concordando l’impiego di medici veterinari e di personale infermieristico appartenenti all’Esercito a supporto dei servizi veterinari locali – spiega il ministero -. Il ministro adotterà una ordinanza che istituisce una unità di supporto alla Regione costituita da detto personale e da personale del Ministero della Salute afferente al Centro nazionale di lotta ed emergenza contro le malattie animali a supporto dei servizi veterinari locali e regionali nonchè per un supporto, anche finanziario, nel settore dello smaltimento delle carcasse dei volatili abbattuti. Il ministro Beatrice Lorenzin continua ad assicurare il concreto impegno al comparto avicolo in ordine alle attuazione delle misure di controllo ed al fine dei previsti adempimenti per la corresponsione degli indennizzi”.
Eurovo ferma l’attività in altri due allevamenti Intanto, il gruppo Eurovo ha bloccato temporaneamente altri due allevamenti. Attività e produzione fermi, in via cautelativa, nell’Imolese, in provincia di Bologna: dal 21 agosto, per scelta della ditta, si è fermato temporanemente il «movimento di materiali e prodotti« in altri due allevamenti della filiera del gruppo che si trovano vicini all’allevamento di via Valentonia, a Mordano, in cui si è riscontrata l’infezione da influenza aviaria. Prosegue intanto, con la «massima celerità, determinazione e scrupolosità», il risanamento degli stabilimenti coinvolti dalla diffusione del virus, in cui continuano le operazioni di abbattimento e sanificazione. Il gruppo Eurovo spiega che, «sulla base dei piani operativi elaborati, si ritiene ragionevolmente di poter concludere le attività di ripristino delle aree coinvolte indicativamente entro la metà di settembre». È proprio durante le operazioni di sanificazione che un operatore del gruppo è rimasto contagiato dal virus, sviluppando una congiuntivite
Repubblica e Il Sole 24 Ore – 2 settembre 2013