La Direzione generale Sanità animale del Ministero della Salute ha emanato le disposizioni con le misure di controllo per l’eradicazione dei focolai di influenza aviaria. E’ stata confermata oggi dall’Istituto zooprofilattico sperimentale delle Venezie, infatti, la positività per l’influenza aviaria del tipo A ceppo H7 nelle galline ovaiole di un’altra azienda commerciale nel comune di Mordano in provincia di Bologna. La nota di conferma del Ministero. La positività è stata individuata su campioni prelevati nell’ambito delle attività di controllo pianificate nelle aziende presenti nelle zone soggette a restrizione, e in quelle considerate a rischio, a seguito del focolaio confermato nei giorni scorsi in un’azienda avicola di Ostellato, in provincia di Ferrara. Il testo del provvedimento del ministero della Salute
La Regione Emilia Romagna precisa: «Il nuovo focolaio di aviaria è in n un allevamento di galline ovaiole di proprietà dello stesso gruppo titolare del sito di Ostellato (Ferrara), nel quale il fenomeno si era presentato nei giorni scorsi».
Le Autorità sanitarie locali hanno applicato tutte le misure di controllo contro l’influenza aviaria, che prevedono la delimitazione delle zone di restrizione per un raggio di 10 km intorno all’azienda, il rintraccio degli animali e dei loro prodotti movimentati, l’abbattimento di tutti i volatili presenti in azienda e la pulizia e disinfezione delle strutture. Sono state inoltre a scopo precauzionale ulteriormente intensificate le misure di controllo e la vigilanza veterinaria negli allevamenti nonchè le misure di biosicurezza. Il Ministero della Salute in stretto coordinamento con le autorità sanitarie locali e regionali tiene costantemente informata della situazione la Commissione europea.
Le disposizioni del Ministero della Salute
Il ministero della Salute nell’ordinanza inviata alle Regioni sottolinea la situazione epidemiologica venutasi a verificare sul territorio della Regione Emilia-Romagna a seguito di conferma della positività a un virus dell’influenza aviaria ad alta patogenicità sottotipo H7, in allevamenti di ovaiole da uova. I virus influenzali aviari a alta patogenicità possono determinare epidemie di ingente gravità con rilevanti conseguenze per la produzione avicola e possibili rischi per la salute umana e hanno dimostrato la capacità di diffondere rapidamente tra gli allevamenti. Il Ministero ritiene indispensabile attivare in tempi brevi adeguate misure di controllo ed eradicazione per contenere l’eventuale diffusione del virus dell’influenza aviaria, rimarcando come l’indagine epidemiologica abbia evidenziato tre allevamenti di ovaiole a rischio per contatti indiretti uno in provincia di Ferrara e due in provincia di Rovigo.
Il provvedimento dispone misure di controllo a livello nazionale. In tutti gli allevamenti, nei quali vengono detenuti gli animali appartenenti alla filiera produttiva avicola, interessata dalla positività, devono essere effettuati i controlli virologici e sierologici garantendo il prelievo di 30 tamponi tracheali e 30 prelievi di sangue per ogni unità produttiva, campioni che devono essere distribuiti in modo da interessare tutto il capannone. I controlli devono essere effettuati a cadenza settimanale.
Negli allevamenti di galline ovaiole presenti nelle Regioni a maggior vocazione avicola (Piemonte, Lombardia, Veneto Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna) devono essere effettuati i controlli virologici e sierologici garantendo il prelievo di 30 tamponi tracheali e 30 prelievi di sangue per ogni unità produttiva, campioni che devono essere distribuiti in modo da interessare tutto il capannone. In assenza di particolari situazioni di rischio sanitario e in assenza di ulteriori disposizioni, i controlli, con le stesse modalità di cui sopra, devono essere ripetuti a distanza di 21 giorni dai precedenti.
Per la restante parte del territorio nazionale i Servizi veterinari delle ASL concentreranno nei prossimi 15 giorni tutti i controlli previsti dal piano nazionale di sorveglianza dell’influenza aviaria negli allevamenti di galline ovaiole. Inoltre nelle 48 ore precedenti il primo carico, le pollastre dirette a allevamenti da deposizione devono essere sottoposte a visita clinica e prelievi virologici e sierologici garantendo il prelievo di 30 tamponi tracheali e 30 prelievi di sangue per ogni unità produttiva, i campioni devono essere distribuiti in modo da interessare tutto il capannone. Anche gli animali destinati agli impianti di macellazione devono essere sottoposti ai controlli.
Per impedire la diffusione dell’influenza aviaria nella Regione Emilia-Romagna, nelle Regioni contermini e nelle eventuali Regioni coinvolte, tenuto conto della continua evoluzione della situazione epidemiologica e della presenza in più regioni di allevamenti appartenenti alla filiera avicola, oltre alle misure già previste, dovranno essere garantite misure di biosicurezza. In particolare devono essere disposti controlli su: la movimentazione di veicoli o di persone adibiti alla consegna del mangime, la raccolta delle uova, il trasporto del pollame ai macelli, la raccolta delle carcasse destinate alla distruzione, valutazione del rischio e controlli per gli allevamenti industriali all’aperto sulla base della mappa delle aree umide, altri movimenti del personale, i veterinari e personale tecnico, addetti che effettuano consegne di forniture agricole.
Particolari misure vengono disposte per le aziende a contatto e cioè quelle in cui l’influenza aviaria potrebbe essere stata introdotta a causa della sua ubicazione, oppure a seguito della circolazione di persone, pollame o altri volatili in cattività, veicoli oppure in qualsiasi altro modo.
Oltre alle zone di protezione e di sorveglianza, è istituita un’area di controllo temporaneo che ricomprende il territorio di 36 comuni emiliani, romagnoli e veneti (vedi Allegato I). I comuni veneti interessati si trovano tutti in basso Polesine e sono Ariano Polesine, Corbola, Papozze, Porto Tolle, Porto Viro e Taglio di Po.
Le misure di controllo definite per le aziende presenti nell’area di controllo temporaneo sono mantenute per almeno 21 giorni dalla data del completamento delle operazioni preliminari di pulizia e disinfezione nell’ultima azienda infetta e sede di focolaio e finché le aziende ubicate nella zona di protezione non siano state sottoposte a esami secondo il manuale diagnostico.
21 agosto 2013 – riproduzione riservata