Una visita ambulatoriale. Un accertamento di routine che, però, si trasforma in una storia di abusi. O almeno è questa l’accusa contestata dalla procura di Bari Dante Galeone, primario del reparto di Neurologia dell’ospedale “Giovanni XXIII”.
Da ieri il medico, 62 anni, è ai domiciliari, chiamato a rispondere del reato di violenza sessuale su una paziente di 16 anni. i carabinieri della sezione di polizia giudiziaria hanno notificato al primario un’ordinanza di custodia cautelare. Un provvedimento che ricostruisce la presunta storia di abusi.
È una mattina di metà gennaio, la visita è programmata. Nell’ambulatorio dell’ospedale dedicato ai più piccoli Dante Galeone, specializzato nella cura dell’epilessia, riceve la ragazzina. È una sua paziente da tempo e con lei c’è la madre. Ed è a questo punto che, secondo la ricostruzione dell’accusa, la situazione sarebbe precipitata. Galeone ha cominciato a visitare l’adolescente, ma il suo atteggiamento non ha convinto la madre della sedicenne. ll primario, accusa il magistrato Chiara Giordano, avrebbe fatto oggetto la ragazzina di attenzioni particolari. Non una normalevisita,quindi. Non il normale comportamento di un medico nei confronti di una paziente, ma qualcosa di diverso. Galeone avrebbe rivolto queste attenzioni alla minore, facendo credere alla madre che si trattasse di una visita normale per verificare la capacità di reazione agli stimoli. Sin qui la ricostruzione della procura: un’accusa pesantissima al termine di un’indagine partita dalla segnalazione del servizio di psicologia dello stesso ospedale. Dopo la visita, infatti, la madre della bambina ha cominciato a nutrire dubbi, sospetti. Meravigliata dall’approccio del medico, si è confidata con una delle psicologhe della struttura. E il suo racconto è stato confermato anche dalla figlia. Cos1 la dirigente del servizio ha segnalato il caso alla p rocura e alla direzione generale del Policlinico. Le indagini del carabinieri della sezione di polizia giudiziaria sono sfociate in una richiesta di arresto, accolta dal gip Michele Parisi. ll pmavevach iesto il carcere per il neurologo, ma il giudice ha concesso i domiciliari. E gli accertamenti non sono conclusi. La procura, in una noia ufficiale, fa sapere che l’inchiesta «prosegue al fine di verificare re se altri minori possano aver subito analoghi episodi di violenza sessuale». La storia ha suscitato molto clamore. In passato Galeone aveva ricoperto la carica di segretario generale della Cgil Medici. Alla guida del reparto di Neurologia da più di 15 anni è anche il responsabile regionale della Lice, la Lega Italiana contro l’Epilessia. Con l’arresto è arrivata anche la sospensione dall’incarico da parte del Policlinico. a11 doloroso ed inqualificabile episodio, ove venisse confermato e accertato dalle autorità inquirenti,—afferma Vitangelo Dattoli, direttore generale dell’azienda ospedaliera—scuote tutto il personale dell’Azienda, che condanna fermamente ogni comportamento illecito». Ma alcune famiglie dei pazienti, su internet, difendono il lavoro del medico. «Grazieal dottor Galeone perla sua disponibilità, che in tanti anni non è venuta mai a mancare», si legge.
Repubblica – 6 febbraio 2013