Breaking news

Sei in:

Bassanese. Ammazza a calci un capriolo ferito sulla strada: denunciato ragazzo di 17 anni. Presenti due studentesse universitarie che hanno segnalato l’accaduto

Un ragazzo di 17 anni è stato denunciato avere ammazzato a calci un giovane capriolo ferito, incitato da un gruppo di amici, sotto gli occhi in lacrime di due ragazze che per prime avevano trovato sul ciglio della strada tra Semonzo e Romano la bestiola con le zampe posteriori spezzate, perché investito da un’auto.

L’episodio – come riporta il Giornale di Vicenza – è avvenuto un sabato notte di inizio aprile. Verso l’una due studentesse universitarie nel percorre in auto la strada da Semonzo a Romano vedono in una semicurva un capriolo sull’asfalto, ferito, incapace di alzarsi. Si fermano per proteggere l’animale dal possibile investimento di altre auto in arrivo, pensando a come fare per contattare un veterinario.

In quel momento passano sette ragazzi in motorino e si fermano. Dal gruppo si stacca un giovane che incitato dagli amici inizia a prendere a calci sul collo il capriolo, con tanta violenza da ammazzarlo sotto gli occhi delle ragazze e lasciarlo sull’asfalto. Poi sale sul motorino e se ne va via sghignazzando con gli altri amici. Le studentesse però hanno preso il numero di targa dei motorini per riferirli un’ora dopo a un funzionario dell’Ulss 3 che ha recuperato la carcassa dell’animale e segnalato il fatto al nucleo delle guardie zoofile dell’Enpa di Vicenza. Guardie che hanno identificato i sette ragazzi. Ad ammazzare il capriolo è stato un 17enne che sarà denunciato per maltrattamento di animale, reato che prevede la reclusione da 3 a 18 mesi o una multa da 5 mila a 30mila euro, aumentata del 50% se l’animale muore, come in questo caso.

«Il ragazzo non ha calcolato che uccidere una lepre ferita da una fucilata con un calcio sul collo è possibile, tutt’altra cosa è invece colpire un animale che pesa mediamente 25 kg – spiega Renzo Rizzi, portavoce del Coordinamento protezionista veneto – Preoccupa anche il fatto che nel gruppo di amici nessuno abbia fatto nulla per fermare il ragazzo, anzi, alcuni di loro avrebbero incitato l’amico con frasi del tipo “dai che magnemo carne de capriolo“. Il capriolo è una specie mite, elegante e dolcissima. Chi lo ha trattato con tanta ferocia denota totale spregio della vita e una cieca propensione alla violenza»

Il Gazzettino – 11 maggio 2016 

site created by electrisheeps.com - web design & web marketing

Back to Top