Aveva 2 anni, la vittima più giovane dall’inizio dell’infezione. L’Ue stanzia 210 milioni per gli agricoltori. Anche il fieno greco è sospettato di essere all’origine dell’infezione
MILANO- L’epidemia provocata dal batterio E.Coli ha per la prima volta ucciso un bambino, un piccolo di due anni originario del nord della Germania. Il decesso, annunciato dalle autorità locali, fa salire a 37 in Europa il bilancio dei morti (36 tedeschi e uno svedese) causati dal batterio killer. Il piccolo è morto nella notte all’ospedale di Hannover, nel nord della Germania, ha precisato un portavoce delle autorità locali. I familiari, a loro volta contagiati dal batterio, sono invece quasi guariti.
DIVERSI GERMOGLI TRA GLI «IMPUTATI» – Fino a martedì la vittima più giovane era una donna di vent’anni, secondo l’Istituto federale sanitario Robert Koch. Dopo settimane di incertezza, le autorità tedesche venerdì scorso hanno identificato l’origine della contaminazione nei germogli (di vari legumi, tra cui la soia) provenienti dall’azienda biologica Gaertnerhof, a Bienenbuettel, nel nord della Germania, la quale è stata chiusa. Cui si sono aggiunti lunedì, tra gli imputati, altri germogli di verdure come i broccoli e l’aglio.
210 MILIONI DI AIUTI – Intanto l’Ue ha approvato l’assegnazione di 210 milioni di aiuti d’emergenza agli agricoltori danneggiati dal batterio killer. Malgrado l’opposizione di Francia e Spagna che chiedevano di più. I fondi sono destinati ai produttori di cetrioli, pomodori, lattuga, zucchine e peperoni che sono stati costretti a ritirare i loro prodotti dopo lo scoppio dell’epidemia dal 26 maggio scorso. In base all’accordo raggiunto a Bruxelles ad ogni agricoltore sarà pagato un massimo del 50% della produzione abituale nel mese di giugno, considerando come termine il 22 luglio. L’Italia, secondo fonti Ue, si sarebbe astenuta.
Corriere.it – 14 giugno 2011