«I medici stiano tranquilli, l’Azienda è solida e in grado di rispondere a eventuali imprevisti». Il direttore generale dell’Usl 1, Pietro Paolo Faronato, risponde così alle preoccupazioni dell’Ordine dei medici di Belluno sulla mancata stipula di una polizza assicurativa di responsabilità civile verso terzi da parte dell’azienda sanitaria bellunese.
La scelta di gestire internamente, con il proprio patrimonio e relativi accantonamenti, il rischio di cause contro errori medici e danni accidentali come la rottura di una dentiera o lo smarrimento di effetti personali è dettata dagli alti costi delle polizze.
«Le richieste di risarcimento sono una cinquantina l’anno, la media è stabile da tempo – ha spiegato Faronato – La polizza coprirebbe solo i danni oltre i 500 mila euro, ma nel mercato assicurativo attuale si fa fatica a trovare chi è disposto a formulare un’offerta che non sia inaffrontabile sotto il punto di vista economico. Mediamente, ogni anno si verifica una richiesta danni sopra il mezzo milione di euro. Non vale la pena pagare una polizza molto cara che comunque lascia fuori tutti i danni minori, per questo affronteremo direttamente tutte le richieste di risarcimento».
Secondo l’Ordine, la scelta dell’Usl di accollarsi un impegno del genere comporta dei rischi, primo tra tutti quello che il medico sia chiamato a rispondere economicamente in prima persona in caso di insolvibilità da parte dell’Azienda sanitaria. In altre parole, in caso di default dell’Usl 1, il risarcimento dei pazienti ricadrebbe sulle spalle dei camici bianchi.
«Siamo in un sistema sanitario regionale – ha replicato Faronato – può anche darsi che la Regione fallisca, ma mi pare un’ipotesi remota. A livello aziendale, abbiamo un sistema di accantonamenti finanziari che consentono di coprire eventuali incidenti di percorso. Io sarei più preoccupato per le polizze stipulate con agenzie assicurative dell’Est Europa: lì il rischio di insolvibilità è più alto».
Andrea Zucco – Il Corriere della Sera – 28 novembre 2014