“La sanità veneta è nelle mani delle lobby politiche interne alla maggioranza, che stanno sbranando la carcassa di quello che era il fiore all’occhiello del Veneto: correnti e gruppi giocano a braccio di ferro senza badare alle reali necessità dei cittadini”. Con queste parole il Consigliere regionale del Movimento 5 Stelle Jacopo Berti interviene nel dibattito relativo al riordino delle Ulss venete.
“La stessa maggioranza – afferma Berti – è ostaggio dei gruppi politici che la compongono e che stanno esercitando pressioni paurose per proprio tornaconto politico, senza minimamente interessarsi degli interessi dei veneti. I veneziani stanno facendo lobby fra di loro infischiandosene bellamente della loro stessa maggioranza e del progetto che era stato inizialmente proposto proprio da loro. Hanno battuto i pugni e mosso le loro leve politiche per ottenere il risultato al quale ambivano. Idem per il gruppo dei bassanesi. E il resto del Veneto, che magari non è rappresentato da una corrente forte all’interno della maggioranza?”.
“Siamo arrivati al punto che sulla sanità si prendono decisioni solamente sul merito politico – prosegue l’esponente pentastellato – basandosi solo su considerazioni che sono avulse dalla realtà. Abbiamo superato in bassezza il manuale Cencelli, qui sono arrivati alla rissa segreta in cui chi riesce a imporsi sugli altri porta a casa qualcosa. Un mercato delle vacche, che rappresenta la situazione più nauseante alla quale abbiamo assistito in questo anno in consiglio regionale. Anzi: abbiamo abolito la legge delle marchette l’anno scorso, e questo è pure peggio”.
“Dobbiamo basare le considerazioni politiche su studi tecnici chiari e inoppugnabili – conclude Berti – e ogni consigliere ha in mano questi dati, che raccomandano una suddivisione delle Ulss in modo che ognuna di esse faccia perno su un bacino di mezzo milione di abitanti”.
9 settembre 2016