Pronti a partire anche domani. A patto ovviamente di trovare un accordo con Finanza e Progetti, la società che ha promosso il project financing per realizzare il nuovo ospedale di Padova.
La sentenza con cui il Tar ha bocciato la richiesta di risarcimento danni nei confronti del Comune potrebbe dare nuova linfa al lungo, faticoso e arzigogolato iter per l’annoso problema della nuova struttura che dovrebbe diventare un polo sanitario regionale. A confermare che il clima è cambiato rispetto a un anno fa è stato il sindaco Massimo Bitonci in persona convinto questa volta che «se si trova un accordo con Finanza e Progetti siamo pronti a partire anche velocemente, visto che all’amministrazione compete soltanto l’individuazione dell’area».
Non poca cosa se si considera che proprio la destinazione territoriale ha bloccato l’intero progetto, questione meno complessa se invece si guarda al fatto che ormai tutte le parti in gioco sono finalmente d’accordo che una nuova struttura ci vuole. D’altra parte la sentenza sembra dare ragione a tutti e non dare torto a nessuno e permette, con qualche strapazzata politica, sia al Comune che alla Regione di affossare definitivamente l’area di Padova Ovest che non piaceva a Bitonci (e nemmeno troppo alla Regione) e che, di fatto, era l’ultima eredità dell’amministrazione di centrosinistra. «Ora aspettiamo una nuova convocazione per ribadire quanto già detto in questi mesi», continua il sindaco lasciando intendere che se tutti saranno d’accordo sull’area di Padova Est si potrebbe procedere con realizzazione del nuovo policlinico in tempi brevi. Poco importa dunque che la società di riferimento sarebbe la stessa Finanza e Progetti criticata dal sindaco e il sistema di lavoro il project financing tanto detestato dal presidente Zaia. Dopo 9 anni di gestazione (tutto iniziò nel 2006 quando in epoca Galan venne adottata la pianificazione ospedaliera che stabiliva la necessità di un nuovo ospedale a Padova), il percorso è ricominciato da zero. «Il dato di fondo è che il Comune e la Regione sono stati sconfitti, sono stati cancellati i loro atti e gli è stato detto che devono studiare di più – interviene l’ex sindaco Ivo Rossi, da sempre fautore della soluzione a Padova Ovest -. Forse hanno capito (Bitonci e Zaia) che qui non è come dentro una sezione della Lega, per fortuna siamo in un paese dove il diritto ha ancora il suo valore». Il diritto a cui fa riferimento l’ex sindaco è quello che ha portato i giudici del Tar ad annullare le delibere con cui era stato fermato il progetto «per difetto d’istruttoria e motivazione». Chiedendo di ripartire, a questo punto, da dove si era rimasti prima dello stop imposto (ecco perché è stata rigettata la richiesta danni). Secondo i giudici infatti le delibere con cui il sindaco di Padova Massimo Bitonci ha fermato tutto nel 2014 sono viziate da «eccesso di potere sotto il profilo dell’irragionevolezza e incongruità manifeste, nonché dell’erroneità dei presupposti di fatto e di diritto». La bacchettata dei giudici comunque sembra risparmiare l’università che infatti non commenta la sentenza e guarda al futuro.
«Auspico che l’intervento del Tar chiarisca la situazione una volta per tutte e spero che non ci siano ricorsi al Consiglio di Stato che comportino ulteriori rallentamenti», puntualizza Santo Davide Ferrara, presidente di Medicina. Il luogo di costruzione? L’università non si sarebbe mai espressa. «A noi interessa che si faccia un campus per competere a livello internazionale – spiega il candidato rettore Paolo Tenti -. Comunque Padova ovest non era coerente con la proposta avanzata dalla scuola di Medicina». «Siamo concentrati sui contenuti del campus che dovrà essere una struttura avanzata per didattica, ricerca e assistenza – conclude l’altro candidato al vertice del Bo, il biomedico Rosario Rizzuto – Non commento le decisioni della politica e della giustizia anche perché la nostra posizione non cambia di un millimetro. Ciò che importa è che arrivi una decisione definitiva in tempi brevi».
Riccardo Bastianello e Alessandro Macciò – Il Corriere del Veneto – 27 maggio 2015