La Francia, come l’Italia, è nel gruppo di Paesi con la possibilità di decidere sulla continuazione dei test della Bse dal primo gennaio di quest’anno. L’agenzia per la sicurezza alimentare francese ANSES, non è riuscita a raggiungere una conclusione sull’opportunità di continuare il test della BSE su tutti i bovini sani di età compresa tra i sei anni o più al momento della macellazione. Gli esperti riuniti in un apposito gruppo di lavoro si sono divisi sulla decisione di esecuzione della Commissione 2013/76/UE, che ha modificato la decisione 2009/719/CE. A seguito del parere dell’EFSA dello scorso ottobre, si è ritenuto che, in determinati paesi dell’UE, fosse possibile porre termine all’esecuzione del test di controllo della BSE sui bovini macellati sani.
Pertanto, la Commissione europea ha stabilito che i paesi già indicati nell’allegato della decisione 2009/719/CE (Italia, Belgio, Danimarca, Germania, Irlanda, Grecia, Spagna, Francia, Lussemburgo, Paesi Bassi, Portogallo, Austria, Slovenia, Finlandia, Svezia, Regno Unito) potessero decidere, dal 1° gennaio 2013, di non sottoporre al test gli animali della subpopolazione dei bovini di età superiore a 24 mesi. All’ANSES era stato chiesto di riferire se la Francia intendeva approfittare della deroga Ue entrata in vigore lo scorso marzo. Quattro esperti su sette hanno sostenuto che i test sarebbero dovuti continuare al fine di prevenire l’eventualità che animali infetti da BSE atipica entrino nella catena alimentare. Questo perché il tessuto infettivo della BSE atipica non é ancora abbastanza conosciuto così come non si sa se la rimozione del materiale specifico a rischio dalla carcassa sia sufficiente, per scongiurare il pericolo. Il test rimane quindi l’unico strumento per garantire che la carcassa non è infetta. Gli altri tre membri del gruppo di lavoro hanno invece obbiettato che ogni anno in Francia vengono effettuati un milione di test e non è mai stato rilevato nessun caso di BSE atipica.
Alla luce del disaccordo nel gruppo di lavoro, ANSES ha così comunicato di voler intraprendere uno studio sull’impatto socio-economico dovuto all’ eventuale proseguimento dei test prima di raggiungere un verdetto finale.
Nel Regno Unito, che ha sofferto la più grande epidemia di BSE degli ultimi anni, la Food Standards Agency (FSA) ha stabilito che i test obbligatori non sono più necessari. Questo, dopo che negli ultimi tre anni in Gran Bretagna non sono stati rilevati nuovi casi nei bovini sani. La decisione permetterebbe secondo la FSA di risparmiare 4.7 milioni di sterline.
Al contrario, in Germania, l’Istituto nazionale per la valutazione del rischio BfR ha raccomandato il mantenimento dei test per i bovini sani dagli otto anni in poi.
I test continueranno ad essere obbligatori nell’Ue per il bestiame “a rischio”, come i capi morti, gli animali macellati d’urgenza o quelli che mostrano sintomi clinici. Così come sarà mantenuto l’obbligo di rimuovere il materiale specifico a rischio
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sicurezzaalimentare.it – 10 maggio 2013