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Buco da 50 milioni conti dell’Ulss1: annuncio choc nuovo Dg

Debiti dell’Ulss 1 verso i fornitori a quota 50 milioni di euro: per la sanità bellunese è allarme rosso. A snocciolare le cifre è lo stesso direttore generale dell’azienda sanitaria locale, Pierpaolo Faronato.

Che, a poche settimane dall’assunzione del nuovo incarico, si è trovato una bella gatta da pelare, che si aggiunge ad un deficit di 15 milioni di euro. Va precisato, però, che l’Ulss 1 è in buona compagnia e non è l’unica azienda sanitaria in Veneto con i conti in rosso. Ma 50 milioni di euro di fatture non ancora liquidate sono una cifra enorme.

Una montagna di denaro frutto dell’acquisto di beni e servizi necessari a far funzionare la macchina della sanità: dai farmaci ai dispositivi medici, dai prodotti per la mensa ai servizi di pulizia. Si tratta di debiti che verranno saldati, ma con tempi biblici che rischiano di mettere in difficoltà le aziende già provate dalla crisi.

In media, dalla data di fatturazione a quella in cui i fornitori vengono liquidati, a Belluno passano anche 360 giorni. Il che implica il lievitare degli interessi e le cause legali intentate dai creditori per incassare il dovuto. La questione è anche finita sotto la lente della Corte dei Conti, la quale ha ribadito «la necessità dell’immediata attuazione delle misure previste nel nuovo Piano sociosanitario unitamente a una sempre più penetrante azione di controllo e monitoraggio».

Di fronte a questa situazione, Faronato ha deciso di prendere il toro per le corna e di correre ai ripari, anche per evitare che si inneschi una spirale negativa con gli interessi di mora che vanno ad alimentare ulteriormente

i debiti. L’Ulss 1, infatti, spende circa 8-900 mila euro l’anno di interessi passivi proprio su quelle fatture non ancora pagate. Un capitolo di spesa che, se non saranno adottate le necessarie contromisure, rischia di lievitare ancora. La nuova normativa, infatti, impone di saldare i conti entro 60 giorni, pena l’applicazione di interessi di mora altissimi. Una disposizione che tra l’altro interessa solo i contratti sottoscritti dal 1 ° gennaio scorso, non portando quindi soluzione alle situazioni pregresse.

Da qui la linea dettata dal nuovo direttore generale di assoluto rigore nelle spese. D’ora in poi non dovrà uscire un euro in più del necessario. La cura dimagrante toccherà tutti gli ambiti e Faronato ha già comunicato ai suoi collaboratori i primi interventi da attuare per ridurre la spesa.

Provvedimenti che, ha assicurato il direttore generale, non andranno ad intaccare la «qualità dei servizi resi ai cittadini». Ma da qualche parte bisognerà pur tagliare e per qualcuno la pillola da digerire sarà amara.

Il Gazzettino Belluno – 7 febbraio 2013

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