Nessuno ce l’ha con il golf, piacevolissima attività sportiva praticata in molti campi del Veneto. Ma di questi tempi la voce di spesa, contenuta nella delibera della giunta regionale del Veneto 1979 di qualche giorno fa, salta evidentemente agli occhi. Perché la giunta regionale del Veneto ha deciso di stanziare trentamila euro per consentire la partecipazione della nostra regione alla Fiera internazionale del golf che si terrà in Algarve, in Portogallo, tra il 15 e il 17 novembre prossimi. Potevamo stare senza?
Naturalmente no, a sentire gli assessori Marino Finozzi e il vicepresidente della giunta Marino Zorzato, che insieme hanno proposto di aderire alla richiesta del Consorzio di promozione Marca Treviso (capofila) di portare l’eccellenza dei nostri campi da golf nella «manifestazione più importante a livello mondiale per questa pratica sportiva e occasione unica – si legge nella delibera regionale – per operare, da un lato la promozione dei territori di eccellenza e dall’altro per consentire ai circoli golfistici di valorizzare le loro offerte e concretizzare, dal punto di vista commerciale, le opportunità di visitazione» (…!). Dunque, il progetto «Golf in Veneto» è uno dei «tematismi emergenti» (insieme alla gastronomia, all’outdoor e alle ville venete) individuati per promuovere il Veneto turistico: perché ci sono 70 milioni di golfisti nel mondo (di cui 15 milioni in Europa) disposti a fare carte false per lanciare la pallina sui nostri diciotto buche. Ne abbiamo più di quaranta, tutti privati, da Abano Terme a Zerman di Mogliano. La domanda sorge spontanea: ma non potevano andarci da soli a promuovere questo bellissimo sport, senza i soldi della Regione? In fondo, sarebbero bastati meno di mille euro per ciascun centro sportivo. Invece no. Perché il progetto «Golf in Veneto» è molto più complessivo de i 30 mila euro per andare un week end in Algarve sono solo uno spicchio di una strategia più generale, che ha visto nel 2010 drenare risorse per ben 420 mila euro. In tempi di sprechi pubblici e costi della politica, dobbiamo essere attenti a tutto. E piùdi qualcuno si chiede se è possiamo ancora permetterci il superfluo. La Regione Veneto tira dritta: «Il turismo golfistico – spiela il piano turistico regionale – è in grado di generare un rilevante indotto economico sul territorio ospitante le strutture golfistiche ed i tornei, in relazione alle spese sostenute dai golfisti e dalle loro famiglie per l’alloggio, il trasporto, il cibo e le attività di “leisure”. Infatti la presenza media di un golfista è superiore ai sette giorni, con una spesa pro capite tre volte superiore a quella dei turisti “tout court”; inoltre è da considerare coloro che viaggiano con i golfisti, in qualità di accompagnatori». Potevamo stare senza?
Il Mattino di Padova – 7 ottobre 2012