De Poli (Udc) mostra le carte: al ministero nessuna richiesta di finanziamento. Il fatto che non fosse proprio semplice reperire i soldi (pubblici) per la realizzazione del nuovo ospedale di Padova, era noto da tempo. Ma che la Regione non avesse compiuto alcuna richiesta ufficiale per ottenere dallo Stato un qualche finanziamento, questo no, non si sapeva. E forse nemmeno si immaginava.
A rendere pubblica la notizia, per certi versi difficile da credere, è stato ieri il deputato e segretario veneto dell’Udc Antonio De Poli, che si è presentato a Palazzo Moroni con alcuni cartelli che ritraevano il presidente della Regione Luca Zaia «con il naso da Pinocchio e le orecchie da asino». «Nuovo ospedale fantasma – lo slogan scelto dal parlamentare casiniano – Zaia dice solo bugie». De Poli, con a fianco l’intero «stato maggiore» dell’Udc padovana (i consiglieri comunali Oreste Terranova e Roberto Cruciato, il sindaco di Galzignano Riccardo Roman ed il segretario provinciale Cesare Paggiaro), ha svelato il contenuto di un carteggio con il direttore generale della programmazione sanitaria presso il ministero della Salute, Francesco Bevere, avvenuto tra il 23 novembre ed il 13 dicembre scorsi. «La Regione Veneto – scrive quest’ultimo nell’e-mail inviata al deputato Udc quattro giorni fa – nell’ambito del programma di investimenti di cui all’articolo 20 della legge numero 67/1988 (la norma che stabilisce i contributi statali in materia sanitaria, ndr), dispone ancora di 205 milioni 189mila 801 euro e 72 centesimi. In data 27 aprile 2010, la Regione Veneto ha presentato una proposta di accordo di programma integrativo, costituito da 19 interventi, per un importo a carico dello Stato di 205 milioni 189mila 801 euro e 72 centesimi. Nell’ambito di detta proposta – scandisce Bevere – non è previsto alcun intervento finalizzato alla realizzazione di un nuovo ospedale dell’Azienda ospedaliera di Padova». Apriti cielo. «Zaia Pinocchio ed asino – attacca De Poli – Perché, da più di due anni e mezzo, ha soltanto raccontato un sacco di balle, prendendo in giro i cittadini sul tema più delicato che esista ovvero quello della loro salute. Sono state fatte commissioni su commissioni per decidere quale fosse la zona più adatta in cui costruire l’opera e, alla fine, si è scelta Padova Ovest. Poi, un’altra miriade di commissioni per stabilire una sorta di piano finanziario, prevedendo addirittura il trasloco dell’ospedale Sant’Antonio e la vendita dell’area di via Facciolati insieme con quella di via San Massimo che oggi ospita le cliniche. E ancora – prosegue il parlamentare Udc – un’altra serie di commissioni per esaminare il progetto di Palladio Finanziaria e Lend Lease. Ecco, domando: a cos’è servito tutto questo lavoro, in assenza persino di una semplice richiesta di finanziamento al ministero della Salute? Cosa pensava o magari pensa tuttora di fare Zaia? Forse di far nascere il primo ospedale pubblico in Italia realizzato interamente con i soldi dei privati? Oppure di favorire Verona e Treviso, a lui politicamente vicine, piuttosto che Padova e la sua eccellenza medica e sanitaria?».
A De Poli, fa eco così il sindaco Flavio Zanonato: «È necessario un chiarimento urgente da parte del presidente Zaia. Se le affermazioni del deputato Udc non venissero smentite con documenti ufficiali, sarebbe platealmente dimostrata l’assenza di qualunque volontà di realizzare una struttura decisiva per il futuro di Padova. Sono passati due anni e mezzo dall’insediamento della nuova giunta regionale – ricorda Zanonato – e nulla di concreto si è mosso. Non si può aspettare oltre». «Sono allibito – chiosa l’ex governatore Giancarlo Galan – Quello che è stato fatto è stato bloccare quello che portava il mio marchio. Con totale spregio dell’interesse pubblico. Se le cose stanno così, vuol dire che non si vuole fare l’ospedale. E che la sanità veneta ha perso tre anni». Dalla Regione non è arrivata al momento alcuna replica ufficiale. Zaia, tuttavia, potrebbe parlare nelle prossime ore.
Corriere del Veneto – 18 dicembre 2012