E’ indagata per l’ipotesi di reato di calunnia il sottosegretario Francesca Martini. Rimasta fino a questo momento sotto silenzio, la notizia è emersa dall’ex Mastino ieri mattina.
In aula al primo piano, nella stanza del giudice per le indagini preliminari Laura Donati, risultava infatti in programma la discussione di un contenzioso giudiziario che vedeva contrapposti l’esponente parlamentare della Lega Nord da una parte e, sul versante opposto, quell’ormai noto Giorgio Tremante che, già dal mai, rappresenta i «danneggiati da vaccino». In ballo, al centro dell’intera vicenda giudiziaria, figurava per l’appunto la presunta accusa di calunnia in virtù della quale, diversi mesi fa, era stata iscritta nel registro degli indagati l’onorevole Martini: un atto dovuto, quello dell’inchiesta aperta contro l’onorevole del Carroccio da parte della procura, che aveva agito per effetto della denuncia-querela presentata a suo tempo contro di lei per mano del combattivo veronese. Quest’ultimo, a sua volta, era già stato prima di allora portato in tribunale dalla Martini che però in quell’occasione, all’appuntamento con l’udienza convocata in quel caso di fronte ai giudici di pace di vicolo san Domenico, aveva preferito non proseguire nel procedimento scegliendo di rimettere la querela depositata contro Tremante. Di segno diametralmente opposto, invece, la condotta di quest’ultimo, che anziché ritirare la denuncia a sua volta presentata contro il sottosegretario della Lega Nord ha deciso di non accettare passivamente la decisione intrapresa dalla procura nei confronti dalla Martini. E infatti, quando l’inchiesta preliminare nei confronti di quest’ultima è stata chiusa dagli inquirenti con la richiesta al giudice di archiviare l’intera vicenda, Tremante si è a sua volta opposto sollecitando l’effettuazione di ulteriori accertamenti contro l’onorevole. Di tutto questo, ieri mattina a palazzo di giustizia, si è dunque discusso di fronte al giudice per le indagini preliminari Donati: e quest’ultima, al termine della seduta, ha deciso di rinviare ad altra data il proprio verdetto chiudendosi in riserva. Bisognerà attendere le prossime settimane, quindi, per sapere se verrà accolta o meno la sollecitazione dell’indomito Tremante, già passato alle cronache in passato per aver depositato tre esposti-denuncia nei confronti di GlaxoSmithKline e Ministero. E anche allora, dalla procura, gli toccò incassare dai pm altrettante richieste d’archiviazione. Finirà così anche stavolta?
Corriere di Verona di venerdì 4 novembre 2011