Liana Milella, Repubblica. Nuovo processo civile. Eccolo. Saranno scoraggiate le cause inutili. Nasceranno i nuovi tribunali per l’impresa e la famiglia, ma scomparirà quello dei minori. In primo e in secondo grado il giudice collegiale, cioè tre giudici per decidere una causa, saranno un’eccezione, a vantaggio di un solo giudice. In Cassazione l’udienza pubblica ci sarà solo per i casi più complessi.
Questa riforma consentirà di risparmiare tempo e denaro. Perché, come ha detto il Guardasigilli Andrea Orlando alla Camera, dove la legge sarà approvata questa settimana, «le inefficienze e i ritardi della giustizia civile pesano ogni anno un punto di Pil».
PROCESSI PIÙ RAPIDI
La riscrittura del codice di procedura civile rende la soluzione delle liti più rapida, come richiedono i processi economici. Come insegna l’esperienza anglosassone della common law il giudice non deve disegnare principi e sistemi giuridici, ma la regola del caso concreto economicamente accettata.
RITI PIÙ SEMPLICI
Il “rito sommario” mette nelle mani del giudice monocratico il governo dell’istruttoria e la piena responsabilità della decisione. Il giudice deciderà quali prove ammettere, i tempi della loro assunzione e suggerirà alle parti ulteriori ed eventuali indagini. Tutto questo con ordinanze non motivate, da assumersi prevalentemente in udienza, quindi senza rinvii e spreco di tempo.
STOP ALLE SENTENZE MONSTRE
Il futuro processo scoraggia, e in alcuni casi rifiuta, le grandi costruzioni teoriche fatte attraverso la sentenza. Finisce la stagione delle “motivazioni-trattato”, che si diffondono in pagine e pagine, occasione anche molto elegante di una vera e propria ricostruzione del sistema giuridico.
GIUSTIZIA PER RICCHI?
La riforma chiede che sia privilegiato il passaggio preliminare davanti a un mediatore, il quale tenterà di indurre le parti, senza valutare ragioni e torto a un accordo che consenta di saltare a piè pari il processo. Scartata questa ipotesi si andrà in tribunale. Però più s’introduce l’istituto della mediazione del processo, più c’è chi parla di una giustizia per ricchi per via dei costi dei legali.
GIUDICE “PADRONE” DEL PROCESSO
La riforma cambia molto il primo grado, introducendo una fortissima concentrazione di richieste e di difese in pochi momenti processuali. Aumentano le cause davanti a un solo giudice, per quello che si chiamerà “rito semplificato sommario”. Proprio il giudice avrà forti poteri istruttori e potrà stabilire i tempi di attività delle parti che saranno fortemente aumentati e risulteranno decisivi. Il giudice avrà il pieno governo dell’istruttoria.
STRETTA IN APPELLO E CASSAZIONE
Non vi sarà in alcun modo possibilità di ricominciare la causa da capo. In appello si esamineranno solo le accuse di errore rivolte al primo giudice, e niente altro. Un’ulteriore stretta ci sarà in Cassazione, dove sarà utilizzata la camera di consiglio, e non la pubblica udienza, per la stragrande maggioranza dei processi. Il rito camerale viene ulteriormente semplificato rispetto ad oggi.
BOOM DEGLI ARBITRATI
Se ne faranno molti di più. Una controversia per un contratto potrà essere affidata ordinariamente a un arbitro. Il rito arbitrale assume la dignità di piena parità con quello giudiziale. È prevista addirittura la cosiddetta “traslatio judicii”, la possibilità di passare, su richiesta delle parti, dall’uno all’altro procedimento. Ma il lavoro fatto davanti all’arbitro non sarà mai perduto, diventerà un pezzo dell’istruttoria di cui il giudice deve tenere conto.
IL TRIBUNALE DELLE IMPRESE
Sarà un vero e proprio tribunale di tutte le controversie rilevanti nel mercato, perché giudicherà le liti relative a contratti e rapporti che strutturano l’economia. Questo indipendentemente dalla natura del soggetto contraente o dell’impresa coinvolti. Nei nuovi tribunali convergeranno cause di concorrenza sleale, pubblicità ingannevole, class action, appalti pubblici e privati, controversie societarie, quale che sia la natura della società.
VIA IL TRIBUNALE DEI MINORI
Tra le polemiche, scompare i tribunale dei minorenni, le cui competenze saranno attribuite a una sezione del nuovo tribunale della famiglia. Che tratterà le controversie relative alla famiglia, divorzi, separazioni e mantenimento compresi, e le questioni dei minorenni, inclusa l’adozione, sia che i genitori siano coniugati o che il figlio sia naturale. Anche di una coppia di fatto. Sia il tribunale della famiglia che quello delle imprese avranno sede nei capoluoghi dei distretti.
GIUDICI APPLICATI
Sarà possibile in Cassazione utilizzare i giudici più anziani del Massimario, l’ufficio che prepara i dossier giurisprudenziali per i processi e “massima” le sentenze, per integrare i collegi.
ESODATI E LICENZIATI
Tra gli inconvenienti determinati dalla legge Fornero c’era l’estrema difficoltà di far funzionare un rito speciale dentro un processo come quello del lavoro compatto e coerente. Tant’è che non ha funzionato. Adesso l’abrogazione mette gli esodati e i licenziati nella situazione degli altri lavoratori, pur con alcune garanzie di ottenere una corsia preferenziale.
ANIMALI MAI PIÙ PIGNORABILI
Non sarà più possibile, nelle procedure di esecuzione forzata, rivalersi sui beni di uso quotidiano che non abbiano un elevato valore di mercato e soprattutto saranno esclusi da qualsiasi pignoramento gli animali di compagnia, anche se di valore.
GLI UFFICIALI GIUDIZIARI RUOTERANNO
Dopo tanti scandali, la nuova legge disporrà, sul modello di quella anti-corruzione per gli addetti della pubblica amministrazione, la rotazione per evitare qualsiasi “abitudine negativa”.
Repubblica – 8 marzo 2016