I sindacati della dirigenza medica, veterinaria e sanitaria tornano sulle norme introdotte dall’ultima manovra. ”La necessità di soluzioni tampone non devono rappresentare il “cavallo di troia” per scardinare gli assetti giuridici della Dirigenza medica, Veterinaria e sanitaria e le modalità di accesso del personale di livello dirigenziale che rischiano di essere demoliti anche da un dissennato incremento delle autonomie regionali”. Il comunicato
Le Organizzazioni sindacali della Dirigenza Medica, Veterinaria e Sanitaria Ospedaliera contrasteranno in tutte le sedi eventuali abusi, continuando a denunciare il fatto che la grave carenza di personale dirigenziale medico e sanitario e la necessità di soluzioni tampone non devono rappresentare il “cavallo di troia” per scardinare gli assetti giuridici della Dirigenza medica, Veterinaria e sanitaria e le modalità di accesso del personale di livello dirigenziale che rischiano di essere demoliti anche da un dissennato incremento delle autonomie regionali”.
È quanto si legge in una nota congiunta firmata da Anaao Assomed – Cimo – Aaroi-Emac – Fassid (Aipac-Aupi-Simet-Sinafo-Snr) – Fp Cgil Medici E Dirigenti Ssn – Fvm Federazione Veterinari E Medici – Uil Fpl Coordinamento Nazionale Delle Aree Contrattuali Medica, Veterinaria Sanitaria Cisl Medici – Fesmed – Anpo-Ascoti-Fials Medici.
“Le Organizzazioni sindacali – si legge nella nota -, alla luce della Circolare emanata dal Ministro della salute, preoccupati delle “ricette” che diversi “guaritori”, compreso qualche docente di scuole di management con scarsa conoscenza della realtà sanitaria italiana, intenderebbero propinare al SSN per risanare le carenze di personale ospedaliero ribadiscono la propria posizione, peraltro già espressa e ben documentata in occasione delle audizioni tenutesi circa sei mesi fa presso gli uffici del Ministero della Salute”.
“Ad incontestabile riprova – si precisa – evidenziano come la carenza di personale in servizio non può essere ridotta ad una mera quantificazione di ore di attività carenti, quanto tradursi nell’assegnare, in modo stabile, professionisti adeguatamente qualificati e competenti (quindi specialisti nel caso dei dirigenti medici) in grado di erogare prestazioni di elevata qualità, particolarmente nelle strutture ospedaliere dove la continuità assistenziale è prioritaria e la complessità della casistica da trattare rappresenta l’elemento caratterizzante per il professionista. Inoltre, chiedono l’assoluta uniformità degli stati giuridici e dei contratti di lavoro, in particolare nelle strutture ospedaliere per evitare che tra dipendenti, contrattisti e convenzionati si creino disparità di regole nello stesso contesto operativo”.
Pertanto, le Organizzazioni sindacali ribadiscono con forza quanto segue:
1. nella dirigenza del SSN si accede a tempo indeterminato solo con diploma di specializzazione e per concorso pubblico. La possibilità di accedere, attraverso una graduatoria separata, dei medici specializzandi all’ultimo anno, a tempo determinato dovrà prevedere immediatamente la trasformazione del contratto a tempo indeterminato una volta acquisito il titolo di specializzazione;
2. lo stato giuridico di tutti i medici, veterinari e dirigenti sanitari specialisti che lavorano nelle UU.OO. ospedaliere e nei servizi territoriali deve essere riportato urgentemente all’uniformità nazionale, anche – nel caso dei medici specialisti ambulatoriali, veterinari ed altre professionalità sanitarie attualmente impiegati negli ospedali e nei servizi destinati alla dipendenza – attraverso concorsi riservati, finalizzati ad instaurare rapporti di dipendenza nel SSN a tempo indeterminato, lasciando loro la possibilità di optare in modo netto per le sole attività di specialistica ambulatoriale sul territorio, le sole che legittimamente competono a tale ruolo.
“Questi elementi – concludono i sindacati – devono rappresentare quei fili verticali che tengono insieme la comunità nazionale garantendo l’universalismo, la solidarietà e l’equità di accesso per i cittadini, che sono le caratteristiche fondanti del SSN, attraverso l’uniformità e la qualità delle prestazioni erogate, da personale che gode degli stessi diritti e doveri, tutti i giorni nelle strutture ospedaliere e nei servizi territoriali del nostro Paese”.
26 febbraio 2019