Può essere licenziato in tronco il dipendente che si fa anticipare il Tfr per sostenere spese mediche e che invece utilizza poi il denaro ricevuto per altri scopi.
Lo ha stabilito la Sezione lavoro della Cassazione (sentenza 1460/13), confermando in via definitiva il licenziamento di una bancaria marchigiana che si era fatta liquidare 6mila euro per cure odontoioatriche, salvo poi pagare solo un anticipo al dentista (230 euro), finire in causa con lo stesso per inadempimento e falsificare infine le fatture esibite al datore di lavoro.
La Cassazione, nel respingere la tesi difensiva secondo cui la donna era confusa per uno stato ansioso/depressivo, ha sottolineato che non vale neppure l'”alibi” di aver delegato al marito la pratica (coniuge che tra l’altro aveva falsificato le fatture) perché nel diritto civile «il debitore è responsabile dell’esatto adempimento dell’obbligazione, anche quando si avvale della collaborazione di terzi».
La definitiva sconfitta processuale costerà caro alla ex bancaria, che oltre a pagare il dentista dovrà sostenere anche le spese legali della banca (2.500 euro).
Il sole 24 Ore – 27 gennaio 2013