Il ministro dell’agricoltura ha auspicato la posticipazione per le zone boschive colpite da incendi. La Toscana conferma invece l’apertura, pur con limitazioni sulle specie
In due regioni le parole del ministro dell’Agricoltura, Mario Catania, sulla caccia sono state ascoltate. Il ministro ha detto 1: “I boschi italiani sono in uno stato penoso, l’apertura della stagione venatoria, là dove gli incendi sono stati più aggressivi, dovrebbe essere posticipata”. Emilia Romagna e Calabria stanno valutando nuove restrizioni.
L’assessore all’Agricoltura dell’Emilia Romagna, Tiberio Rabboni, potrebbe impedire l’accesso ai cacciatori nelle zone più colpite. “Le preoccupazioni del mondo ambientalista sono serie”, dice, “gli effetti sulla fauna selvatica della prolungata siccità e degli incendi che hanno interessato alcune aree del nostro territorio meritano grande attenzione. Sto valutando insieme alla Province e sulla base della nota diffusa dall’Ispra”.
La Regione ha incaricato le Province di fare una “puntuale verifica” delle criticità presenti territorio per territorio “e adottare, se ne sussistono le ragioni, gli eventuali provvedimenti restrittivi”. Le norme in vigore in Emilia Romagna lo consentirebbero. “I problemi per la fauna selvatica legati alla siccità si presentano soprattutto nelle aree appenniniche. Nelle zone di pianura la maggior parte dei canali di bonifica e di irrigazione hanno riserve idriche sufficienti, da dove gli animali possono abbeverarsi”.
La legge varata nel 2000, in verità, già vieta la caccia per dieci anni “nei soprassuoli delle zone boscate percorsi dal fuoco”.
In Calabria, oggi, si terrà una riunione al dipartimento regionale dell’Agricoltura. L’assessore Mirko Trematerra dice: “Abbiamo avuto una stagione di incendi particolarmente intensa e ho ricevuto sollecitazioni da parte di molte associazioni ambientaliste. Potremmo intervenire anche se da noi è prevista una pre-apertura solo domenica 2 settembre: rischieremmo di non riuscire a informare tutti i cacciatori per tempo”.
Attaccato dagli ambientalisti per non aver fermato la giornata inaugurale, sabato 1 settembre, l’assessore all’Agricoltura della Regione Toscana, Gianni Salvadori, ricorda come in questa stagione abbia comunque vietato la caccia alle specie acquatiche: il germano, l’alzavola, la marzaiola. E come nella pre-apertura del weekend si possano cacciare solo specie, la gazza e la cornacchia, dannose per le covate di fauna selvatica e lo storno, causa di elevati danni alle coltivazioni.
Repubblica – 30 agosto 2012