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Riorganizzazione Regione Veneto. Sul Bur le nuove direzioni. Veterinaria accorpata a prevenzione e sanità pubblica
A distanza di neanche due anni e mezzo dall’ultima ridefinizione del modello organizzativo della macchina regionale, divenuto operativo dall’inizio del 2014, prende corpo la nuova radicale “rivoluzione” dell’assetto delle strutture regionali. Con la delibera 802 del 27 maggio, pubblicato sul Bur del 3 giugno, la giunta veneta ha definito infatti un altro tassello rilevante della riforma, quello relativo all’isitituzioni delle Direzioni. E il 3 giugno è stato pubblicato un bando-lampo (con scadenza il 13 giugno) con cui si andranno a identificare i 34 direttori di Direzione che occuperanno queste posizioni. Il 10% dei responsabili potrà essere scelto anche tra gli esterni. Il nuovo assetto prevede che le cinque aree di coordinamento generale, cui si aggiunge come sesta l’area sanità e Sociale, si articolino infatti in Direzioni (le attuali Sezioni), Unità organizzative (gli attuali Settori) ed eventuali Strutture temporanee e di progetto (l’articolazione di questi ultimi livelli non è ancora stata pubblicata sul Bur).
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Uso di colistina in allevamento va ridotto per gestire il rischio di resistenza: l’Ema fissa la soglia per l’impiego veterinario
L’Agenzia europea per la regolamentazione sui medicinali (EMA) ha fissato una soglia per l’uso negli allevamenti della colistina che dovrebbe essere limitata ad un massimo di 5 mg per chilogrammo per il bestiame, onde evitare la pericolosa diffusione della resistenza batterica al farmaco, verificatasi lo scorso anno. La richiesta di fissare una soglia limite dell’uso della colistina un antibiotico a uso veterinario impiegato negli allevamenti è l’ultima di una serie di warning che riguardano la lotta alla resistenza agli antibiotici. In proposito l’EMA sostiene che se questo avvertimento per la colistina verrà applicato con successo, a livello europeo si potrebbe tradurre in una riduzione complessiva di circa il 65% delle vendite attuali della colistina per uso veterinario. Idealmente, però, il consumo dovrebbe essere ancora più basso, e l’EMA precisa che di fatto potrebbe essere auspicabile una soglia limite di 1 mg o meno, dato che Danimarca e Olanda hanno già raggiunto questo obiettivo, mentre altri Paesi, tra cui Spagna e Italia, hanno consumi di gran lunga superiori. Il parere Ema
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Residui di farmaci veterinari in animali e alimenti, pubblicato il rapporto Efsa sul monitoraggio europeo dei dati recenti
Un rapporto EFSA sintetizza gli esiti del monitoraggio dei dati rilevati nel 2014 – comprese le percentuali di osservanza dei limiti di residui stabiliti dall’UE – per una serie di farmaci veterinari, sostanze non consentite e contaminanti riscontrati in animali e alimenti di origine animale. Nel complesso, nel 2014 sono stati riferiti dati tratti da 730.000 campioni (un calo rispetto al milione e oltre di campioni della relazione dell’anno scorso, che era riferita ai dati del 2013) da 28 Stati membri dell’UE. Nel 2014 il livello di non osservanza nei campioni mirati (cioè campioni prelevati per rilevare l’uso illecito o verificare il mancato rispetto dei livelli massimi) è leggermente aumentato: dello 0,37%, rispetto allo 0,25% -0,34% dei sette anni precedenti. Si è registrata una non conformità lievemente superiore per i lattoni di acido resorcilico (composti ormonalmente attivi prodotti artificialmente o da funghi) e per contaminanti come metalli e micotossine (tossine prodotte da funghi).
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Sentenza Cassazione. Pronta disponibilità attiva, il giorno di riposo settimanale è obbligatorio senza necessità di richiesta
Il casus belli nasce all’interno del contratto collettivo nazionale della dirigenza medica del 2005 ma le considerazioni valgono anche per il contratto del comparto. Nella pronta disponibilità passiva effettuata nel giorno di riposo settimanale il lavoratore, invece, ha diritto, dietro sua richiesta, a un giorno di riposo compensativo “senza riduzione del debito orario” vedendosi costretto comunque a garantire l’orario di lavoro “normale”. La Corte di cassazione (sezione lavoro, sentenza 18 marzo 2016, n. 5465) torna sull’annoso problema interpretativo della pronta disponibilità con un inquadramento e delle puntualizzazioni probabilmente definitive a normativa vigente. Il casus belli nasce all’interno del contratto collettivo nazionale della dirigenza medica del 2005 ma le considerazioni valgono, come per stessa ammissione della Suprema Corte, anche per il contratto del comparto vista la pressoché totale sovrapposizione di norme. La sentenza
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Presenza di Dna di ruminanti nei mangimi per acquacoltura, dal Ministero le indicazioni per la gestione dei casi
Il ministero della Salute ha emanato, lo scorso 2 maggio, una circolare per fornire indicazioni operative alle autorità territoriali sulla gestione dei casi in cui, nei mangimi per pesci, si rilevi con la tecnica della reazione a catena della polimerasi (PCR – Polymerase Chain Reaction) la presenza di Dna di ruminanti. In particolare vengono fornite informazioni sulla interpretazione dei risultati delle analisi relative ai mangimi che contengono anche altre materie prime, come ad esempio il latte e i suoi derivati, che possono reagire alla Pcr per Dna di ruminanti come le Proteine animali trasformate di ruminante. La nota della Direzione generale sanità animale, a firma di Silvio Borrello, ricorda che, a esclusione degli animali da pelliccia, le Pat di ruminante sono vietate nell’alimentazione di tutti gli animali da reddito, ivi compresi i pesci. Si sottolinea in premessa che “il programma di campionamento ufficiale dei mangimi previsto dal Pnna ha evidenziato un certo numero di positività per la presenza di Dna di ruminanti che hanno dato luogo anche ad allerte comunitarie”.
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Pubblico impiego, la Consulta: è legittimo lo stop alle ferie «monetizzate». Esclusi i casi di cessazione imprevista
Il divieto di monetizzare le ferie è «una normativa settoriale», nata dall’obiettivo di «arginare un possibile uso distorto della monetizzazione», e quindi non cozza contro il diritto al riposo e l’obbligo di pagare il lavoro aggiuntivo rispetto a quello stabilito dal contratto. Su questi presupposti, nella sentenza 95/2016 depositata venerdì la Corte costituzionale (presidente Lattanzi, relatore Sciarra) ha salvato il blocco alla traduzione in euro delle ferie dei dipendenti pubblici, imposto dal Governo Monti nella spending review del 2012 (articolo 5, comma 8 del Dl 95/2012) all’interno del pacchetto di misure scritte per frenare la spesa pubblica. A portare la questione sui tavoli dei giudici delle leggi è stato il Tribunale di Roma, che oltre a giudicare «manifestamente irragionevole» (e quindi contrario all’articolo 3 della Costituzione) lo stop assoluto alla monetizzazione, ha chiamato in causa anche l’articolo 36 della Carta fondamentale, quello che fissa il diritto «al riposo settimanale e a ferie annuali retribuite».
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Oli vegetali e alimenti trasformati, il parere dell’Efsa: rischio genotossico e cancerogeno dai contaminanti da processo
I contaminanti da processo a base di glicerolo presenti nell’olio di palma, ma anche in altri oli vegetali, nelle margarine e in alcuni prodotti alimentari trasformati – secondo l’ultimo report dell’Autorità europea per la sicurezza alimentare – “danno adito a potenziali problemi di salute per il consumatore medio di tali alimenti di tutte le fasce d’età giovanile e per i forti consumatori di tutte le fasce d’età”. L’EFSA (European Food Safety Authority) ha valutato i rischi per la salute pubblica derivanti dalle sostanze: glicidil esteri degli acidi grassi (GE), 3-monocloropropandiolo (3-MCPD), e 2-monocloropropandiolo (2-MCPD) e loro esteri degli acidi grassi. Le sostanze si formano durante le lavorazioni alimentari, in particolare quando gli oli vegetali vengono raffinati ad alte temperature (circa 200° C). I più elevati livelli di GE, come pure di 3-MCPD e 2-MCPD (compresi gli esteri) sono stati rinvenuti in oli di palma e grassi di palma, seguiti da altri oli e grassi. Lo studio Efsa.
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Dalla Regione Veneto arrivano nuove norme per facilitare gli agriturismi che utilizzano prodotti veneti tipici e di qualità
La Giunta regionale, su proposta dell’assessore al turismo, Federico Caner, di concerto con il collega all’agricoltura, Giuseppe Pan, ha approvato le nuove disposizioni applicative della normativa in materia di agriturismo, a seguito delle modifiche introdotte dalla legge regionale di stabilità, riguardanti le percentuali di approvvigionamento delle materie prime da parte delle imprese. Da alcuni anni la Regione ha raggruppato dal punto di vista normativo le attività turistiche connesse al settore primario: l’agriturismo, l’ittiturismo, il pescaturismo, disciplinando l’offerta di ospitalità e la somministrazione di alimenti e bevande, e successivamente i profili del turismo rurale e delle fattorie didattiche. Per quanto riguarda in modo specifico l’agriturismo, nel 2014 e nel 2015 la Giunta ha approvato due deliberazioni che, al fine di semplificare, coordinare e raccordare gli atti, gli adempimenti e le condizioni che regolano l’esercizio dell’attività agrituristica, hanno aggregato in un unico testo le diverse disposizioni applicative.
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Anemia infettiva degli equidi: è in Gazzetta ufficiale il nuovo Piano nazionale per la sorveglianza e il controllo
E’ stato pubblicato sulla Gazzetta ufficiale del 26 aprile il decreto del ministero della Salute del 2 febbraio che approva il Piano nazionale per la sorveglianza ed il controllo dell’anemia infettiva degli equidi. Il decreto riguarda tutte le categorie degli equidi. Si tratta di un piano obbligatorio per la sorveglianza sanitaria uniforme per tutte le tipologie di aziende detentrici di equidi. Il Piano in Gazzetta sostituisce integralmente il decreto del Ministro della sanità del 4 dicembre 1976, al fine di armonizzare e rendere più efficaci le misure sanitarie per la lotta alla malattia. Il Centro di referenza nazionale per l’anemia infettiva equina presso l’Izs di Lazio e Toscana, ritiene che l’abrogazione del decreto ministeriale del 1976 e le nuove misure «consentiranno di modulare in maniera flessibile i criteri di sorveglianza sulla base dell’analisi del rischio e, allo stesso tempo, di eliminare i controlli sierologici annuali limitati alle tipologie di allevamento “equidi sportivi” che comportano un inutile onere in termini di impiego di risorse e costi».
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Pareri legali e sentenze
Vai alla sezione sentenze del sito Sivemp Corte dei conti parere 949/2010 della sezione Lombardia (12 ottobre 2010) – Rimborso spese al dipendente per uso mezzo proprio – Interpretazione dell’articolo 6, comma 12 della legge 122/2010 Tribunale del lavoro di Bari – Sentenza 2 ottobre 2006 – Riposi compensativi turni di pronta disponibilità prestata in giornata […]
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