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Cina, sanzioni extra per frodi sicurezza alimentare. Approvata la China Food Safety Law, la consultazione pubblica si chiude oggi

Dopo una delibera del Comitato Permanente del Congresso Nazionale del Popolo (NPCSC), è stata approvata la China Food Safety Law: che è ora in consultazione pubblica, fino al 31 luglio (oggi).

La bozza, che consta di 159 articoli (dai 104 iniziali), avrebbe lo scopo di “costruire” uno dei sistemi di sicurezza più avanzati nel mondo. Ci riuscirà? Qualche dubbio è lecito averlo, al momento, ed in ragione dell’elevatissimo livello di contaminazione ambientale che la Cina urbana e rurale sta sperimentando, in seguito ad un processo di industrializzazione a detta di molti analisti troppo veloce.

Le novità

Tra le principali novità, l’articolo 19 precisa ben 6 diverse condizioni di valutazione del rischio (risk assessment), mentre l’obbligo di autoverifiche da parte della produzione e distribuzione è strettamente regolato (art. 74).

La stessa regia dell’intera filiera alimentare dovrebbe uscirne rafforzata. E capitoli critici anche nel passato recente (latte tossico alla melamina, nel 2008) dovrebbero trovare una qualche risposta, con una ispezione su ogni singolo lotto di latte in polvere e la proibizione di sotto-confezionamento delle formule per l’infanzia -art. 69). Un sistema certamente capillare, ma inevitabilmente costoso.

Ma altre novità emergono circa le importazioni, che sono cresciute tanto. LaCina è infatti, dopo Europa, Usa e Germania, il principale importatore di cibo, per un valore pari a 45 miliardi di dollari. Questo è una conseguenza anche della scarsità di terre utilizzabili a scopo agricolo.

Solo un 23% (contro un 53% dell’Italia; o un 62% della Francia, tanto per avere un confronto) della superficie cinese è infatti coltivabile. L’erosione del suolo rappresenta un problema che quindi rende necessario attrezzarsi sulle importazioni. Gli art. 87 e 88 si occupano nello specifico dei controlli alle importazioni.

Azione penale di contrasto

Un altro capitolo importante è dedicato al contrasto delle sofisticazioni e frodi: le responsabilità civili e le compensazioni (articolo 138) sono state aumentate, così come le pene.

Considerazioni

La Cina rimane ancora un paese fortemente soggetto ad un diffuso inquinamento ambientale. Secondo i dati della Banca Mondiale, 16 delle 20 città più inquinate al mondo sono cinesi, con 300.000 persone che morirebbero ogni anno a causa di “aria sporca” (Chinese Academy of Environmental Planning). Ed il cancro rimane la prima causa di mortalità per la popolazione, nonostante una dieta tradizionalmente abbastanza equilibrata (ampio ricorso a vegetali e proteine bianche). In base a stime della Banca Mondiale del 2007, 760.000 persone morirebbero ogni anno per varie fonti di inquinamento. In questi giorni, il Wall Street Journal ha pubblicato un test per verificare il livello di conoscenza dei lettori circa l’inquinamento dell’aria in Cina.

E’ inevitabile che questo si traduca in livelli di alimenti contaminati (il 15% del tè proveniente dalla Cina è contaminato con livelli superiori a quelli ammessi nella UE, in base ai dati EFSA). E le frodi e scandali non sono diminuiti negli ultimi anni (come quello con carne gonfiata con acqua… contaminata).

La Cina ha istituito nel 2000 un Sistema Di Monitoraggio Della Contaminazione Alimentare Nazionale da parte dell’Istituto di Controllo e Ispezioni sulla sicurezza alimentare del Ministero della Salute, con l’obiettivo di stimare la contaminazione chimica e microbiologica di alimenti e di fornire dati affidabili. Tuttavia tale sistema copre solo 13 province, per 70 punti di sorveglianza, e per circa 640 milioni di persone e ancora tanto rimane insomma da fare.

Sicurezza Alimentare Coldiretti – 31 luglio 2014 

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