«All’interno dei comparti si possono salvaguardare in sezioni separate le differenze relative a ricerca, università e istituti di formazione musicale». Lo ha spiegato ieri il ministro della Pa Marianna Madia, che parlando a margine di un’audizione in commissione Istruzione al Senato apre alla possibilità di creare articolazioni interne nei futuri maxi-comparti del pubblico impiego.
L’esempio di ricerca e università nasce dal contesto dell’intervento, ma è il tema più generale delle «sezioni» a essere decisivo per il decollo dei nuovi comparti. La riorganizzazione del pubblico impiego prevede infatti la riduzione dei dipendenti in quattro famiglie: sanità, conoscenza (formata da scuola, università, ricerca e Afam), poteri locali e poteri centrali. Anche su quest’ultimo compartone nazionale, che dovrebbe riunire ministeri, agenzie fiscali, enti pubblici non economici e così via, si è accesa la discussione sulla possibilità di creare sezioni interne, per salvaguardare le tante specificità contrattuali. In questa chiave l’indicazione del ministro potrebbe sciogliere uno dei nodi per l’intesa: «La nostra priorità – ha ribadito Madia – è riaprire la stagione contrattuale, quindi auspico che i sindacati si mettano presto d’accordo sui comparti».
Il Sole 24 Ore – 11 febbraio 2016