La macchina del nuovo Ordine multi-albo che accoglierà 19 professioni sanitarie si mette in marcia. E 225mila professionisti, a partire da giugno, dovranno avviare le procedure per l’iscrizione.
Anche solo pronunciare l’acronimo del nuovo Ordine dei tecnici sanitari di radiologia medica e delle professioni sanitarie tecniche, della riabilitazione e della prevenzione (Fno Tsrm Pstrp) è di per sé una sfida, ma il cronoprogramma della complessa operazione è stato fissato. E le procedure da diramare a tutte le associazioni maggiormente rappresentative saranno definite entro maggio.
«Si tratta di un vademecum indispensabile – spiega Alessandro Beux, presidente del nuovo Ordine – per rendere il più possibile certo e omogeneo il percorso e per garantire tutti: da un lato i professionisti, che saranno tutti trattati nello stesso modo. Dall’altro per proteggere i rappresentanti che gestiranno le selezioni e le iscrizioni ai relativi albi dall’ondata di ricorsi che sicuramente arriverà». Perché «tutti alzeranno la mano, ma non tutti potranno entrare. Solo chi ha seguito un adeguato percorso formativo».
Intanto si procede per gradi. Il primo passo sarà quello di nominare i rappresentanti delle associazioni delle singole professioni – potranno essere da uno a cinque per ogni regione – che dovranno istruire le pratiche di iscrizione ai nuovi albi (17 più i due preesistenti dei tecnici radiologi e degli assistenti sanitari). «Si è convenuto – continua Beux – di scegliere persone con una conoscenza giuridica adeguata, perché oltre a vagliare la documentazione che arriverà dai candidati, dovranno conoscere bene la storia dei percorsi formativi, così da poter riconoscere gli idonei».
Altro tema importante è la gestione dematerializzata del processo, unica strada per rispettare i 18 mesi imposti per mettere a regime il nuovo organismo. Dunque, entro settembre 2019. Un terzo punto è quello delle associazioni maggiormente rappresentative. Che fine faranno? «Fatta salva la funzione di predisposizione del fascicolo per l’iscrizione all’Ordine finché non ci saranno le commissioni d’albo – continua Beux – continueranno a fare ciò che hanno sempre fatto. Nessuna apocalisse, quindi».
Resta qualche incertezza sull’esborso che il professionista dovrà mettere in conto per iscriversi all’Ordine multi-albo. Si parla di circa 300 euro. Ma l’obiettivo è limare il più possibile la cifra e agevolare il pagamento per chi si iscriverà entro settembre 2019. «Quel che è certo – prosegue Beux – è che andrà pagata la tassa di concessione governativa. Stiamo invece valutando quanto far pagare, tra tassa annua e contributo di segreteria, a chi si iscriverà in questa fase di transizione. Stiamo aspettando i pareri dei nostri legali e fiscalisti».
C’è, infine, la questione degli operatori esclusi dal processo di selezione dei titoli. Alcune associazioni stanno pensando di avviare dei percorsi formativi integrativi per rimanere nel mercato del lavoro. «Il tema è molto delicato – conclude Beux – e per certi versi drammatico. Le regole del gioco sono chiare: per lavorare bisogna essere iscritti all’Ordine e per farlo occorre un titolo adeguato. Altrettanto certo è che non si allargheranno le maglie e non si faranno sanatorie. Resta il fatto che tra gli operatori senza un titolo adeguato ci sono quelli che non l’hanno mai cercato e hanno approfittato delle lacune normative, mentre altri hanno, in buona fede, seguito i percorsi disponibili. Laddove possibile, faremo di tutto per creare opportunità che consentano alle persone di recuperare in sei mesi o un anno lo scarto formativo. Ma il concetto che deve passare è che l’asticella è stata fissata e per entrare nell’Ordine bisogna superarla almeno di un millimetro».
Rosanna Magnano – Il Sole 24 Ore – 23 aprile 2018