Il Csm stronca il ddl anti corruzione. In un documento di 8 pagine il Consiglio superiore della Magistratura critica punto per punto il provvedimento del governo a cominciare dalla riforma delle pene per il reato di corruzione che, si legge, comporta un “rischio di far lavorare a vuoto il sistema”.
Nel documento, inoltre, si parla di “un passo indietro incoerente” sulla concussione per induzione a causa delle pene troppo lievi.
L’avvertimento lanciato dal Csm è chiaro e inequivocabile: “Sembra opportuno porre in evidenza il grave rischio di avviare riforme di diritto sostanziale, inserite nell’attuale metodo di calcolo della prescrizione dei reati, che possono far lavorare a vuoto il sistema”.
Il documento giudica poi troppo basse le pene per la concussione per induzione, “con una sanzione edittale sensibilmente inferiore a quella fino ad oggi applicata” cosa che “costituisce un arretramento particolarmente significativo nell’attività di contrasto di un comportamento che oggi risulta essere la forma statisticamente più diffusa di integrazione del reato di concussione”, inoltre si offre “un segnale simbolico incoerente con le intenzioni che animano l’impianto complessivo delle modifiche proposte”.
Il Csm critica la scelta di punire anche la condotta della vittima della concussione per induzione, una decisione che rappresenterà “un colpo mortale” alle indagini nelle varie Tangentopoli perchè “avrà molto probabilmente l’effetto di ostacolare le indagini nei reati di concussione per induzione, atteso che crea un nesso di solidarietà criminale tra i protagonisti della fattispecie, normalmente uniti da un patto segreto privo di tracce ulteriori che condividono l’interesse ad evitarne l’accertamento”.
Per quanto riguarda, infine, i nuovi reati come il traffico di influenze e la corruzione tra privati “deve osservarsi come l’efficacia appare fortemente condizionata dall’esiguità della pena edittale stabilita. La sanzione massima a tre anni preclude l’utilizzo delle intercettazioni che, in contesti fortemente connotati dalla relazione personale tra le parti coinvolte, sono di fondamentale utilità”.
ItaliaOggi – 19 ottobre 2012