Il presidente del Consiglio ha confermato che «nei prossimi 12 mesi per le aziende arriveranno 40 miliardi con meccanismi chiari, semplici e veloci, senza oneri o complicazioni inutili».
Dopo oltre 3 ore di confronto, il Consiglio dei ministri riunito questa mattina a palazzo Chigi ha varato l’atteso decreto legge che disciplina il pagamento dei debiti arretrati della Pubblica amministrazione – inclusi gli enti del Servizio sanitario nazionale – nei confronti delle imprese: in tutto, circa 40 miliardi di euro nel biennio 2013-2014. Parlando in conferenza stampa, il premier dimissionario Mario Monti ha confermato che «nei prossimi 12 mesi per le aziende arriveranno 40 miliardi con meccanismi chiari, semplici e veloci, senza oneri o complicazioni inutili».
Ritardato pagamenti «malcostume italiano» destinato a finire
«Oggi – ha spiegato il premier – il tempo medio dei pagamenti é 180 giorni, con un ritardo medio di 90 giorni sulle scadenze contrattuali: dato che colloca l’Italia su posizioni peggiori rispetto a Portogallo, Spagna e Grecia». Grazie al decreto, «questo malcostume», che comporta «costi per imprese, collettività e Stato» è destinato a finire. Quella dei ritardati pagamenti da parte dell’amministrazione statale «È una situazione inaccettabile ma a lungo accettata. È molto difficile avere dati precisi su fenomeno, ci sono condizioni di opacità in cui il fenomeno si genera e cresce, un fenomeno che si é formato nel corso del decennio scorso. È arrivato il momento di voltare pagina».
L’indignazione del premier per le critiche sui ritardi nel varo del Dl
Ai giornalisti, Monti ha poi espresso «sorpresa e indignazione» per le severe critiche che negli ultimi tempi hanno bersagliato il governo per aver «impiegato due-tre giorni in più del previsto a fare questo provvedimento». Critiche, ha aggiunto il Professore, «giunte da forze politiche che negli ultimi venti anni» non hanno posto rimedio al problema. In quella che potrebbe essere «l’ultima volta» in cui si presenta alla stampa «con i ministri Grilli e Passera» Monti l’importanza del loro lavoro, pur «con le difficoltà inevitabili tra chi deve gestire il rigore e chi lo sviluppo». Quando «molta polvere si sarà depositata e si potrà valutare a mente sgombra l’attività di questo governo che – ha ribadito ancora Monti – ha fatto la pista per lo sviluppo sulla quale l’Italia salirà nei prossimi mesi, é a loro due che dovrete dire grazie».
Grilli (Economia): «Pagamenti da lunedì, risorse ripartite entro il 15/5»
Il ministro dell’Economia, Vittorio Grilli, ha invece spiegato la scelta di individuare «un percorso indispensabile tra le due esigenze di aiutare concretamente l’economia a riprendersi, con il rafforzamento del ciclo economico, e quella di disciplinare i conti. Un percorso stretto ma ma percorribile, con rigore e velocità». In concreto, le amministrazioni «potranno cominciare a pagare i debiti subito dopo la pubblicazione del decreto, che immagino sarà lunedì», ha aggiunto il ministro, spiegando che entro il 30 aprile saranno resi noti «gli spazi finanziari» e entro il 15 maggio avverrà «la ripartizione delle risorse rispetto alle richieste». All’Abi, il ministro ha quindi chiesto di avviare quanto prima «un processo di censimento, entro il 15 settembre, dei crediti ceduti dai fornitori al sistema bancario. Ciò consentirà di programmare nella Legge di Stabilità ulteriori pagamenti dei debiti eccedenti i 40 miliardi di euro.
Passera (Sviluppo): «Primi 40 mld pagati entro 12 mesi»
Soddisfatto per il varo del decreto anche il ministro dello Sviluppo economico, Corrado Passera: il dl, ha sottolineato, «segna la strada per risolvere definitivamente» il problema dei debiti della Pa, e serve «per coprire completamente questa montagna di debito». I primi 40 miliardi di euro dovuti alle imprese, ha sottolineato in ministro, saranno pagati entro i primi 12 mesi. Nel comunicato stampa diramato al termine del Consiglio dei ministri, il governo ha poi escluso problemi nella fase attuativa del provvedimento che avverrà «senza sforare il vincolo del 3% imposto dal Patto di stabilità e crescita».
Il Sole 24 Ore – 6 aprile 2013