L’azienda l’aveva trasferita da Limena a Piazzola come cassiera e addetta alle pulizie: risarcita anche di 4800 euro
PADOVA – Un’impiegata di un centro commerciale alle porte di Padova, trasferita e affidata a mansioni inferiori dopo il suo rientro dal periodo di maternità, è stata reintegrata al suo posto grazie ad una causa sostenuta dal consigliere di parità della Provincia, l’avv. Michela Mainardi. Lo stesso legale ha reso nota la vicenda.
La neo mamma, che prima di assentarsi dal lavoro era amministrativa di 3. livello nella sede centrale di Limena di un’azienda della grande distribuzione, al suo rientro si era vista trasferita in un punto vendita a Piazzola sul Brenta, con funzioni di cassiera e addetta alle pulizie. Grazie all’intervento della consigliera di parità, che l’ha assistita nella presentazione di un ricorso al tribunale, la donna ha poi raggiunto una conciliazione con il datore di lavoro, con il reintegro nelle sue mansioni originarie e il risarcimento di un danno quantificato in 200 euro per ogni mese di lavoro sottoposto a ‘demansionamento’, pari 4.800 euro totali per i due anni (24 mesi).
«Ancora una volta – ha commentato Mainardi – siamo di fronte a casi tipici di donne che subiscono discriminazioni al rientro dal congedo di maternità. Con la crisi in atto, le lavoratrici sono maggiormente penalizzate e discriminate rispetto ai colleghi uomini, ma da tempo abbiamo concentrato il nostro monitoraggio sulla violazione delle pari opportunità grazie anche a un protocollo d’intesa con la Direzione provinciale del lavoro».
Gazzettino – 20 gennaio 2013