«La scure del Def è calata sul nostro sistema sanitario e il velo è definitivamente caduto. Il messaggio lanciato da questo e da tutti gli ultimi governi è definitivo: la salute pubblica in Italia sarà sempre di più un optional e i cittadini vengono sospinti verso il privato, qualora possano permetterselo. Attendiamo al varco il ministro della Salute: vogliamo vedere quale interpretazione dei dati si inventerà e come motiverà il fatto che il suo ministero è totalmente subordinato agli ordini che giungono da Padoan».
Così i deputati M5s in commissione Affari Sociali.
«I numeri sono chiari e indiscutibili: non solo nei prossimi tre anni la spesa sanitaria crescerà assai meno rispetto al Pil – 1,3% contro 2,9%. Nel triennio 2014-2017 la percentuale era stata dell’1,9%– ma scende ulteriormente anche la sua incidenza rispetto al Prodotto interno lordo. Questa, infatti, era pari al 7% nel 2014 e negli anni ha continuato a decrescere fino all’ultima previsione: per il triennio 2018-2020 saremo sotto il 6,5%. Per non parlare delle assunzioni del personale medico-sanitario che, ancora una volta, non ci saranno. Per i contratti PA non è stato definito alcuno stanziamento nonostante, già a fine 2016, il ministro Lorenzin avesse annunciando che le nuove assunzioni sarebbero diventate presto realtà. Questa classe politica non potrebbe dircelo più chiaramente: il diritto alla salute è totalmente subordinato rispetto al rispetto dei conti, i cittadini sono solo numeri».
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