Con largo anticipo sulla scadenza del divieto ministeriale, che doveva scattare a giugno 2016, le tre Regioni bagnate dal Garda hanno deciso di prorogare per altri cinque anni il fermo pesca dell’anguilla, specie non pescabile nel Benaco sin dal 2011 a causa delle elevate concentrazioni di sostanze diossinosimili come il Pcb, riscontrate anche lo scorso anno in più di un terzo degli esemplari analizzati.
Lombardia, Trentino e Veneto hanno raggiunto un accordo per far partire, contestualmente, una nuova campagna di monitoraggio. Già entro la fine di questo mese, verranno pescate 90 anguille nella zona della foce del Mincio, che verranno inviate per le analisi all’Istituto zooprofilattico dell’Abruzzo, organismo accreditato per le contaminazioni da sostanza diossinosimili. Solo tra cinque, secondo il protocollo, anni si svolgerà un nuovo ciclo di analisi. Si può quindi già dare praticamente per certo il prolungamento del divieto, che scadrebbe a giugno, per il prossimo quinquennio.
Brescia oggi – 6 dicembre 2015