Disoccupazione, Istat: ad aprile scende al 12,4% (+0,7% di occupati). Cala anche la disoccupazione giovanile che resta però a livello elevati
Che sia l’effetto del jobs act o della ripresa generale, tra marzo e aprile c’è stato un boom di assunzioni: ad aprile l’Istat registra un +0,7% di occupati, pari a 159.000 unità in più rispetto a marzo, toccando il livello di fine 2012. Rispetto ad aprile 2014 l’occupazione è aumentata dell’1,2% (+261.000). Il tasso di disoccupazione scende dello 0,2%, fermandosi al 12,4%, dopo l’incremento di febbraio e marzo; da aprile 2014 il numero di disoccupati è sceso dello 0,5% (-17.000).
Cala anche la disoccupazione giovanile (15-24 anni) che però resta su livelli elevati: ad aprile – 1,6%, si attesta al 40,9%. Rispetto ad un anno fa i giovani occupati aumentano del 4,1% (+37.000 unità) mentre calano i disoccupati (-5,5%).
La disoccupazione nel primo trimestre 2015 scende al 13% (-0,6% sul primo trimestre 2014) con il primo calo dal terzo trimestre 2011. L’Istat spiega anche che la riduzione riguarda soprattutto il Sud (-1,2%). I disoccupati diminuiscono di 145.000 unità rispetto al primo trimestre 2014 (-4,2%). Nel primo trimestre 2015 continua a crescere il numero di occupati su base annua (+133 mila unità, +0,6%). E questa volta l’aumento riguarda tutto il Paese.
Da gennaio sono in vigore sgravi contributivi per le assunzioni a tempo indeterminato mentre a marzo è entrato in vigore il contratto a tutele crescenti.
“Un segnale senza dubbio importante, ma che si inserisce in un contesto ancora estremamente allarmante – commentano Federconsumatori e Adusbef – Si tratta, infatti, di percentuali ancora elevatissime ed insostenibili per le famiglie e per la nostra economia. La grave crisi occupazionale è la vera piaga del nostro Paese, che alimenta la forte perdita del potere di acquisto delle famiglie e la pesante contrazione della domanda interna. Basti pensare che, nel triennio 2012-2013-2014 i consumi delle famiglie sono diminuiti nella misura impressionante del -10,7%, pari a circa 78 miliardi di euro in meno sul mercato. È evidente che per far fronte a questa grave contrazione il primo passo è rimettere in moto il mercato del lavoro, avviando quel Piano Straordinario per il Lavoro che invochiamo da tempo, attraverso:
il rilancio degli investimenti per lo sviluppo tecnologico;
la modernizzazione delle infrastrutture;
la messa in sicurezza degli edifici pubblici;
la realizzazione di un piano dettagliato per incentivare il turismo.
Il rilancio dell’occupazione è la condizione necessaria per una ripresa stabile e duratura – dichiarano Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti, Presidenti di Federconsumatori e Adusbef – Non dimentichiamo che tale piano per il lavoro non si limiterà a restituire prospettive e redditi a chi non trova un’occupazione, ma agirà positivamente in maniera complessiva sull’andamento della domanda interna, dal momento che, alleggerendo gli oneri a carico di genitori e pensionati (attualmente unico sostegno per giovani e no senza lavoro), sarà possibile determinare un nuovo slancio per la domanda di mercato e, quindi, rilanciare l’intero sistema economico”.
Help consumatori – 3 giugno 2015