Il Consiglio si spacca ma alla fine li ascolta. I corsisti esultano su Facebook. Si presentavano spesso in ritardo a lezione, sostenevano alcuni colloqui al bar ed erano difficilmente reperibili. A detta degli studenti. Che sono riusciti a farli «bocciare» grazie ai giudizi negativi inseriti nei questionari di valutazione, facendo affidare l’incarico ad altri due candidati.
È successo al dipartimento di Scienze economiche e aziendali «Marco Fanno» dell’Università di Padova, dove martedì scorso il Consiglio di dipartimento si è riunito per discutere (tra gli altri punti all’ordine del giorno) il rinnovo del contratto a due docenti esterni, titolari di un insegnamento nel corso di laurea magistrale in Economia e finanza.
Un’operazione di routine che si è trasformata presto in un dibattito molto acceso, come testimonia l’iter tormentato dei lavori del Consiglio. Giovedì 29 agosto, nella prima convocazione, la commissione istruttoria propone la conferma dei due prof a contratto, che viene messa ai voti. I rappresentanti degli studenti però si oppongono, contestando la condotta dei due docenti in questione. Il Consiglio prende atto delle lamentele e decide di rinviare la votazione a una seduta successiva, per condurre gli approfondimenti del caso. Lunedì 16 settembre (il giorno prima del secondo «round»), i rappresentanti degli studenti inviano una mail a tutti i professori del dipartimento di Economia, per condividere con loro «alcune riflessioni» contrarie alla conferma dei due docenti a contratto. Nella lettera si denuncia la «mancanza di professionalità» dei due prof, che avrebbero svolto alcuni colloqui orali al bar, i loro numerosi ritardi a lezioni ed esami, «l’impossibilità per gli studenti di interfacciarsi con regolarità» con l’assistente, l’assenza di «chiare indicazioni» sulla valutazione finale del corso e la conseguente difficoltà a «completare l’esame entro i regolari appelli».
Per convalidare la loro tesi, i firmatari riportano il link del feedback studentesco ricevuto da uno dei due prof nell’anno accademico 2011/12, dove in effetti le valutazioni sono negative per tutti i quesiti (soddisfazione complessiva, aspetti organizzativi e azione didattica). Inoltre ricordano che questa situazione si protrae da almeno tre anni, e che a inizio anno il docente li avrebbe «invitati» a non lamentarsi dei problemi del corso. Infine, riportano una comparazione tra il curriculum dei due docenti e quello dei nuovi candidati, che secondo loro offrono maggiori opportunità di inserimento lavorativo. Nella seduta di martedì 17 settembre si ripete la «spaccatura» di due settimane prima: nonostante l’opposizione di Luca Nunziata, presidente del corso di laurea in Economia e finanza, e nonostante l’assenza degli studenti, i contrari alla conferma dei due prof prevalgono per 11 voti a 10. «È stata una decisione ragionata, in base ai questionari degli studenti ma anche ad altri motivi – afferma Francesco Favotto, direttore del dipartimento di Economia -. La rotazione dei professori esterni avviene ogni anno, e segue un’istruttoria molto analitica: il giudizio degli studenti viene tarato insieme a molte altre componenti. Negli ultimi sette anni era già successo altre tre volte, solo che stavolta gli studenti hanno alzato i toni oltre misura, strumentalizzando la vicenda». Su Facebook, si parla di «una grande vittoria degli studenti per una didattica di qualità»: «Le nostre pressioni per un’analisi attenta della situazione sono servite – si legge nella nota pubblicata dal sindacato «Studenti per» di Economia -. Finalmente la valutazione della didattica comincia a dare i suoi frutti».
Alessandro Macciò – Corriere Veneto – 2013