Continua il pressing bipartisan sul Governo perché posticipi le elezioni regionali dal 17 al 24 maggio, in modo da consentire di votare anche ai 100 mila alpini del Veneto, impegnati nell’adunata dell’Aquila. Anzi, il pressing è tripartisan, nel senso che lo stanno esercitando anche gli alpini dell’Ana. E sembra che un risultato sia vicino.
Il Governo pare infatti intenzionato a posticipare le urne di una settimana. Ma la conferma in questo senso arriverà solo dopo l’elezione del presidente della Repubblica. Luca Zaia, presidente della Regione, ne ha parlato alla cena della circoscrizione di Conegliano della Lega Nord, sabato sera in fiera a Godega Sant’Urbano. E la sua diretta antagonista, Alessandra Moretti, ne ha fatto cenno nella sua peregrinazione, sabato scorso, in Cadore, terra di penne nere per antonomasia, sostenendo che, appunto, non si può votare in concomitanza con il raduno nazionale delle 400 mila penne nere. Il consigliere regionale Sergio Reolon, che la stava accompagnando con Roger De Menech, e che da alpino della Cadere non si è perso un’adunata, ha confermato: «Neppure io potrei tornare dall’Aquila in tempo per votare, e potrei essere pure candidato».
Sembra, dunque, che si vada in direzione del posticipo di una settimana, ma il governatore Zaia non da per scontata la correzione temporale. «Si va in quella direzione, ma dobbiamo insistere e vigilare – anticipa Zaia -. Insistere per rivendicare il diritto di 100 mila veneti, gli alpini appunto, ad esercitare questo fondamentale diritto di democrazia. E vigilare affinchè all’ultimo momento qualcuno non trovi conveniente rinunciare comunque al voto alpino». Il problema è nato dal fatto che l’Ana tiene solitamente il proprio raduno la seconda domenica di maggio, quest’anno, invece, alla terza. «Non succederà più» assicura Sebastiano Pavero, presidente nazionale dell’associazione che, nei giorni scorsi, è corso ai ripari, recapitando una formale richiesta ai competenti organi ministeriali perché si tenga conto della coincidenza del 17 maggio e si consideri, pertanto, una data diversa per le elezioni, «I veneti in giornata non riuscirebbero sia a sfilare che a rientrare in tempo per votare» conferma Pavero. Ma problemi ci sarebbero pure per la Liguria, altra regione in cui si vota. Zaia con la Lega Nord (e non solo), da una parte, il Pd con Roger De Menech, segretario regionale, e Alessandra Moretti, dall’altra, si sono mossi su Roma perché le urne si aprano m data diversa dal 17, possibilmente il 24. La Moretti, peraltro, ha stampato i primi manifesti col 17. Con il ministero dell’Interno, specificatamente con Alfano, si è pure mobilitato il Nuovo centrodestra del Veneto
Il Mattino di Padova – 26 gennaio 2015