Enna. Due allevamenti ennesi nelle contrade ennesi di Corefidato e S. Pritz, che erano stati messi sotto sequestro dieci mesi fa, perché c’erano animali affetti da tubercolosi, tirano un sospiro di sollievo perché il sindaco di Enna ha firmato l’ordinanza di dissequestro, dopo che i veterinari del Dipartimento di prevenzione dell’Azienda sanitaria, diretto dal dottor Ireneo Sferruzza, hanno effettuato dei seri ed attenti controlli ed hanno dichiarato finito l’isolamento coatto.
E’ una buona notizia,tenuto conto del pericolo che correvano i due allevamenti, i cui animali affetti potevano anche essere abbattuti. Ovviamente questo significa che non ci sono più condizioni sanitarie particolari e gli animali possono effettuare la transumanza se necessario o possono essere venduti, solo il latte non può essere utilizzato per alimentare le persone, ma può essere trasformato in prodotti caseari da aziende che hanno macchinari particolari. Due liberati, ma tre altri allevamenti, sempre ennesi, sono stati messi sotto sequestro e si tratta di un allevamento bovino che si trova in contrada Mandrascate, che era stato messo sotto sequestrato perché i veterinari hanno accertato la presenza di tubercolosi bovina; ed altri due allevamento di pecore che si trovano nelle contrade Bubudello Castellaccio e Trabonella Castellaccio, territori che si trovano verso Barrafranca, perché i veterinari nei controlli mensili effettuati hanno riscontrato animali affetti da brucellosi ovina. Nei due allevamenti il Comune ha ordinato il sequestro di tutte le specie sensibili presenti in azienda, la distruzione dei feti e degli invogli fetali, degli agnelli nati morti o morti subito dopo la nascita. Ovviamente questo provoca da parte di una ditta specializzata, che è stata incarica dall’Azienda sanitaria, la disinfestazione controllata di tutti i locali, le attrezzature, i mezzi di trasporto e i contenitori, gli animali sani dovranno essere munti prima di quelli infetti o sospetti, divieto di monta e di transumanza, a meno che non ci sia un’autorizzazione speciale da parte del Dipartimento di prevenzione dell’Asp Enna per l’avvio alla macellazione. Gli agnelli nati da madri infette dovranno essere identificati e allevati in condizioni d’isolamento. Il latte, prodotto dai capi infetti, deve essere isolato da quello degli altri e usato solo per l’alimentazione animale all’interno dello stesso allevamento, previo trattamento termico adeguato; inoltre dovranno essere immediatamente distrutti con il fuoco o l’interramento, fieno, paglia, e qualsiasi materiale sia venuto a contatto con gli animali infetti o con le placente.
26 agosto 2013