Spinto dal panico per l’epidemia di Ebola, il governo statunitense ha preso la decisione, attesa da molti e da molto tempo: imporre una moratoria su tutti gli esperimenti che puntano ad aumentare le capacità di tre virus particolarmente pericolosi, influenza, Mers e Sars. Sono stati sospesi tutti i finanziamenti pubblici e sono stati invitati a interrompere il loro lavoro anche i ricercatori che utilizzano fondi privati.
La moratoria verrà utilizzata per stabilire nuovi criteri con cui valutare le ricerche, per poterne soppesare rischi e benefici e decidere quali approvare. Il dibattito su questi studi iniziò circa tre anni fa, quando due gruppi annunciarono di aver modificato il virus H5N1 – un’influenza aviaria che non si trasmette tra mammiferi e quindi neanche all’uomo – per metterlo nelle condizioni di infettare anche i furetti, che sono mammiferi e quindi molto più simili a noi degli uccelli. La notizia del nuovo H5N1 impauri l’opinione pubblica e fu concordata una moratoria di un anno durante il quale il governo stabili nuove regole. Ma oggi alcuni lavori riguardanti ceppi modificati di influenza hanno riacceso le paure. Il fatto, però, e che si tratta di studi molto importanti per la salute pubblica. Per esempio, Stanley Perlman, biologo dell’Università dello Iowa, ha dovuto interrompere una ricerca m cui puntava a creare un ceppo di virus Mers m grado di infettare i topi, per poter poi usare questi ammali per testare nuovi medicinali e vaccini. La paura e ovviamente che questi virus possano, per errore o per le mam di terroristi, uscire dai laboratori e dare luogo a una mortale epidemia. E m realtà, guardando la storia, e facile capire come il vero rischio non siano i terroristi, ma i ricercatori animati da buone intenzioni. Negli ultimi mesi sono infatti stati scoperti molti casi m cui agenti pericolosi non sono stati trattati nel modo corretto. Secondo Richard Ebright, esperto m sicurezza biologica presso la Rutgers University, nei soli laboratori statunitensi vengono documentati m media 200 incidenti all’anno m cui vengono persi o rilasciati campioni di armi biologiche. Ed e del luglio scorso la notizia del ritrovamento m un laboratorio statunitense, da parte degli addetti alle pulizie, di alcune fiale di vaiolo, malattia considerata ufficialmente eliminata dal pianeta, almeno m natura, fin dal 1980. Ora la comunità scientifica ha di fronte un lungo periodo di lavoro e di autocritica,per produrre nuove regole che limitino gli evidenti rischi associati a molte ricerche sui virus.
Aldo Conti – L’Espresso – 21 novembre 2014