Aumentare la prevenzione e portare a termine il piano sociosanitario. Che per un’azienda sanitaria come quella di Verona significa una cosa: realizzare le strutture intermedie, ovvero la «cerniera» tra l’assistenza domiciliare e gli ospedali veri e propri.
È l’agenda che si troverà ad affrontare Antonio Ferro, nuovo direttore sanitario dell’Usl 20. Ferro prende il posto di Massimo Valsecchi (insieme nella foto), direttore del dipartimento di prevenzione a cui è stato assegnato per tre mesi «l’interim» della direzione sanitaria, dopo la nomina di Chiara Bovo all’azienda ospedaliera.Nel territorio dell’Usl, ricorda il dg Maria Giuseppina Bonavina, sono previsti 89 nuovi posti letto che verranno realizzati in parte in città (all’Iciss e alla Pia Opera Ciccarelli) e in parte a Tregnago.Ma c’è anche un’altra battaglia, da combattere tutta sul fronte della prevenzione. Ferro, già direttore del dipartimento di Prevenzione all’Usl 17 di Monselice e presidente della Società Italia di Igiene del Triveneto, si è occupato a lungo di malattie trasmissibili è da anni segue le campagne di vaccinazioni: «Il problema – fa sapere Ferro – è che venga meno la percezione del rischio. Una volta gli effetti del morbillo e della poliomielite si vedevano, ora queste malattie non fanno più paura. Eppure i casi continuano a esistere; con il calo di chi si vaccina il pericolo che si diffondano aumenta». Tematica che verrà discussa il 10 aprile alla Gran Guardia, in occasione della convention nazionale che porterà a Verona i 110 direttori dei dipartimenti di prevenzione di tutta Italia.
Il Corriere del Veneto – 5 aprile 2015