Sollecitati dettagli su città metropolitane e programmi multi regionali. Il sottosegretario Graziano Delrio lo ha già riconosciuto: il problema più complesso da risolvere per avviare bene la programmazione dei fondi europei 2014-2020 è una delle zavorre più pesanti che hanno riportato indietro il Paese negli ultimi anni.
Bruxelles la chiama «capacità amministrativa», indicando con questa espressione la qualità delle risorse umane, le caratteristiche dell’organizzazione, il livello di digitalizzazione, i sistemi di controllo delle performance: tutto ciò che rende efficiente un’amministrazione pubblica. Ed è su questo punto che la Commissione europea ha colpito duro nelle 45 pagine di osservazioni inviate lunedì al governo italiano sulla bozza di accordo di partenariato, il documento con cui ogni Stato si impegna a gestire i fondi comunitari. Per l’Italia più di 32 miliardi nei prossimi sette anni.
«Manca completamente l’analisi della capacità amministrativa – scrive la Dg Politica regionale nel documento che il commissario Johannes Hahn ha inviato a Delrio – malgrado la Commissione avesse indicato il miglioramento della qualità, dell’efficacia e dell’efficienza della pubblica amministrazione come una delle principali sfide che l’Italia dovrà affrontare nel prossimo periodo di programmazione» dei fondi Ue. La Commissione chiede dunque «l’analisi dei limiti e delle esigenze, nonché dei miglioramenti da perseguire» attuando le misure necessarie «con una forte regia nazionale». Uno sforzo quasi titanico, verrebbe da dire pensando alle paludi di incompetenza in cui si impantanano programmi operativi, progetti e risorse, come dimostrano quei 15 miliardi di euro che l’Italia deve spendere per il periodo 2007-2013.
Gli altri rilievi della Commissione «sono gestibili» dicono al Dipartimento sviluppo e coesione che con la regia dell’ex ministro Carlo Trigilia aveva predisposto la bozza dell’accordo. Molti di questi sono superati, perché da quando la bozza è stata presentata alla Ue – a dicembre – alcuni nodi sono stati sciolti. Uno di questi riguarda le 14 aree metropolitane, un altro è l’accordo tra le regioni per la ripartizione dei fondi. Su altri, ad esempio l’agenda urbana, i tecnici del Dipartimento sono convinti di aver fatto un buon lavoro già nella prima stesura e che si tratterà solo di chiarire con la Commissione. Ma sulla capacità amministrativa, invece, «sarà necessario uno sforzo orizzontale da parte di tutte le amministrazioni – regioni e ministeri – che si candidano a gestire le risorse comunitarie e ad utilizzarle per finanziare riforme importanti per l’attività economica e d’impresa». Dalla prossima settimana partirà un confronto tra Roma e Bruxelles per giungere alla versione condivisa e definitiva del documento entro il 22 aprile.
Il Sole 24 Ore – 12 marzo 2014