Denunciato il responsabile, salvati gli esemplari superstiti e sequestrata l’area. Tre cavalli e una capra gravida, segregati in un allevamento del comune di Bettona, in provincia di Perugia, cinque cavalli e una capra morti, le cui carcasse sono state trovate all’interno della struttura dalla Forestale intervenuta sul posto in seguito a una segnalazione pervenuta al numero di emergenza ambientale 1515. Lo riferisce una nota della Forestale.
Coinvolto anche il personale veterinario della Usl Umbria 1 e il sindaco di Bettona in qualità di Autorità Sanitaria locale, per constatate l’emergenza sanitaria dovuta all’avanzato stato di decomposizione delle carcasse e la condizione psicofisica estremamente delicata dei tre esemplari rimasti in vita. Dal sopralluogo congiunto è emerso che gli animali erano morti in momenti diversi e in uno spazio temporale compreso tra i tre e i dieci giorni precedenti l’intervento, a causa di un’assoluta incuria da parte del proprietario, che li teneva prigionieri di spazi angusti, in carenza di cibo e acqua e immersi fino ai garretti nelle loro stesse deiezioni.
Dei tre cavalli sopravvissuti due erano gli unici tenuti all’aperto e il terzo esemplare, rinvenuto in un box angusto a fianco della carcassa di un suo simile, era in condizioni particolarmente gravi sia dal punto di vista fisico, anche per i probabili tentativi di fuga, sia da quello psichico per lo choc subito e i conseguenti presunti danni neurologici. Il proprietario è stato rintracciato e denunciato per maltrattamento e uccisione di animali, l’intera area è stata posta sotto sequestro così come gli esemplari superstiti, affidati alle cure di strutture ritenute idonee. Il cavallo più malandato è stato preventivamente affidato alla Clinica Chirurgica della Facoltà di Medicina Veterinaria dell’Università di Perugia, al fine di valutarne meglio le condizioni. Le indagini della Forestale sono tuttora in corso e, spiega una nota «non si escludono la possibilità di rinvenire ulteriori resti di animali interrati né l’eventualità di irregolarità edilizie delle strutture».
Corriere.it – 18 aprile 2013