Ne è convinta il ministro del Lavoro, Elsa Fornero che ha risposto così nel corso dell’intervista-dialogo coi giovani al convegno promosso da Confindustria Trento. «Credo di no – ha replicato la titolare del Lavoro – queste riforme sono importanti per due ragioni: una nella logica della stabilizzazione finanziaria e l’altra di equità tra le generazioni».
La riforma ha sottratto oneri alle generazioni più giovani
Fornero ha ricordato: «Abbiamo un grande debito pubblico che sta sul mercato e che i mercati ci ricordano ogni giorno con lo spread, poi c’è il debito previdenziale. La riforma del mercato del lavoro ha sottratto oneri alle generazioni più giovani addossandole a quelle più anziane, in un’ottica di riequilibrio». Secondo il ministro la riforma del mercato del lavoro ha «molti punti buoni ma richiedono che le norme siano recepite. Abbiamo messo in piedi un sistema di valutazione scientifica e di monitoraggio. Lascio al mio successore questo metodo».
Riforma del lavoro importante per aumentare la produttività
«Occupazione di qualità, un po’ meglio remunerata quando c’è la produttività», ha detto il ministro del Lavoro. Per il ministro è quindi necessario «basare gli incrementi salariali sulla produttività e usare tutte le nostre leve per aumentarla. La riforma del mercato del lavoro – ha ribadito Fornero – è la piattaforma su cui costruire, certo ci vuole anche innovazione e ricerca, ma la riforma è un tassello importante per aumentare la produttività».
Anche io da giovane ho fatto l’assistente archivista
«Sì, anch’io ai miei inizi ho fatto qualche lavoro durante il periodo degli studi», ha detto Elsa Fornero intervistata nel corso del convegno sui giovani “industriosi” promosso da Confindustria Trento. «Lo racconto – ha spiegato il ministro – anche se spero non ne venga fatta una caricatura, come ha sottolineato che spesso accade il presidente della Provincia autonoma di Trento, Lorenzo Dellai». Fornero ha raccontato alla platea dei giovani di avere collaborato «per due, forse tre estati con l’archivio del
Comune di Ciriè, in Piemonte. Ho imparato molte cose, come assistente dell’archivista, con una piccola borsa di studio». A proposito di esperienze personali, le è poi stato chiesto quali consigli abbia dato ai suoi due figli. Un po’ perplessa nel parlare di faccende personali, ha detto: «Noi abbiamo puntato molto a evidenziare il valore della cultura, da professori quali siamo. Ma con l’esempio, non a parole».
Aprire all’immigrazione può comportare problemi
«Aprire all’immigrazione può comportare dei problemi», in questo momento di crisi, soprattutto per quanto riguarda l’occupazione. Lo ha detto a Trento il ministro del lavoro, Elsa Fornero, confermando, comunque, che il governo ha allo studio le prossime quote. «Però – ha aggiunto – le due sponde del Mediterraneo non possono essere separate» e l’immigrazione «dà un grosso contributo alla crescita». Certo é che i nuovi immigrati devono trovare in Italia, secondo il ministro, «occasioni di lavoro e cittadinanza».
ilsole24ore.com – 20 novembre 2012