Lucia Borsellino lascerà Palermo, dal primo settembre si sposterà a Roma per lavorare. Il giorno dopo l’annuncio dell’assegnazione della scorta all’ex assessore alla Sanità della Sicilia per il rischio “di ritorsioni per la sua attività”, dalla capitale viene ufficializzato il suo impiego per due anni ad Agenas, l’agenzia sanitaria delle Regioni e del ministero della Salute.
La figlia del magistrato Paolo si occuperà tra l’altro di trasparenza, etica e legalità per la prevenzione della corruzione in sanità e lavorerà al Patto per la salute, cioè il documento con il quale Regioni e Governo programmano le politiche in questo settore.
Il nuovo incarico non è legato ai fatti di questi giorni e alle preoccupazioni per la incolumità di Rita Borsellino. I contatti tra lei e il ministro Beatrice Lorenzin risalgono infatti ai primi di luglio cioè ai giorni successivi alle sue dimissioni dalla giunta Crocetta, mentre infuriava il caso dell’inchiesta sul medico del governatore Matteo Tutino. «Quando era assessore abbiamo collaborato molto bene con Lucia – spiega Lorenzin – Lei per noi è una risorsa, ed è già dipendente del sistema sanitario nazionale. Per questo insieme al direttore dell’agenzia Francesco Bevere le abbiamo proposto un incarico. Vogliamo che l’agenzia abbia un ruolo nuovo di controllo e di verifica del lavoro delle realtà territoriali, in particolare quelle in piano di rientro, e la scelta di Lucia va anche in questo senso».
Borsellino è un dirigente dell’assessorato alla Sanità, e continuare a lavorare in Sicilia dopo le polemiche con il governatore per lei non sarebbe stato facile. A Roma arriva con un distacco. Il suo non è un caso unico, è normale che le Regioni inviino i loro funzionari ad Agenas, i cui vertici tra l’altro sono scelti dai governatori d’accordo con il ministero.
«Non sapevo niente della scorta quando ho deciso di chiederle di venire a Roma», chiarisce sempre Lorenzin, che dopo il caso della neonata morta in una clinica catanese, nel febbraio scorso, mandò gli ispettori in Sicilia e sembrò polemizzare con Borsellino. «Non è vero, non ho mai avuto problemi con lei, anzi le offrii subito il mio aiuto per riorganizzare le neonatologie. Piuttosto furono altri a polemizzare. Evidentemente i rapporti logorati non li aveva con me, come è stato poi dimostrato », spiega sempre il ministro, facendo chiaramente riferimento a Crocetta. Che le cose tra l’assessore alla Sanità e il governatore siciliano non andassero bene già a quel tempo lo dimostra il fatto che anche allora Borsellino disse di volersi dimettere, per poi ripensarci.
Agenas esiste da oltre 20 anni per supportare le politiche sanitarie delle Regioni e dello Stato. Ha l’incarico di fare ricerche, fornire dati, monitorare, valutare la sanità delle Regioni e anche di formare gli operatori. In realtà molti obiettivi sono rimasti sulla carta, e l’agenzia non è mai del tutto decollata. «Per questo adesso, nel patto per la salute, la vogliamo rilanciare insieme all’Aifa, l’agenzia per il farmaco», dice Lorenzin. Il direttore Bevere spiega che quello di Borsellino «sarà un ruolo importantissimo, visto che di recente abbiamo firmato un protocollo di intesa con Anac, l’Autorità nazionale anticorruzione. Dobbiamo perseguire la trasparenza e la legalità, viste le preoccupanti dimensioni assunte dai fenomeni corruttivi e di conflitto di interessi in ambito sanitario». La figlia di Paolo Borsellino si presenterà per il nuovo incarico con la scorta, decisa da Viminale sulla base di quanto riferito da una fonte dell’Interpol in Germania.
Repubblica – 19 agosto 2015