L’affondo del presidente della Regione all’inaugurazione dell’anno giudiziario del tribunale amministrativo: troppi ricorsi, serve una riforma. «Si ricorre al Tar ormai per qualsiasi cosa. Certo è un tribunale che serve, ma la mole paurosa di ricorsi dà la dimensione di una democrazia malata, in cui se il figlio viene bocciato a scuola, si ricorre. E’ necessaria perciò una seria riflessione».
Così il presidente della Regione Luca Zaia ha commentato lo stato della giustizia amministrativa durante l’inaugurazione dell’anno giudiziario del Tar del Veneto. «Il problema in Italia è anche quello della durata delle cause civili – ha aggiunto Zaia – sette anni e mezzo per arrivare a una sentenza sono tempi che fanno perdere interesse per gli investimenti agli stranieri, abituati a tempi ben diversi per la risoluzione delle loro cause».
Il governatore del Veneto, poi, ha evidenziato le disparità tra tribunali amministrativi regionali. «Il Veneto è una regione produttiva con seicentomila imprese – ha detto Zaia – ha quindi bisogno di un maggior numero di magistrati. Serve un big bang per riformare un po’ tutto, anche il Tar: non è possibile che il Tar del Veneto sia meno autonomo di quello della Sicilia, dove il presidente della Regione può nominare magistrati». Il presidente del Tar Veneto Bruno Amoroso, inaugurando l’anno giudiziario alla Scuola Grande di San Rocco a Venezia, ha fatto notare che «il ricorso alla giustizia amministrativa è diventato un fenomeno generalizzato».
La statistica 2013 sui provvedimenti decisori evidenzia però una riduzione da 3522 a 2522, con 1307 decreti decisori (2114 nel 2012) e 1245 sentenze (1408 nel 2012), il 37, 59% di accoglimento, il 43,13% di rigetto e il 19,28% concluse con altro esito. Praticamente immutato nell’ultimo anno l’indice di litigiosità ogni diecimila abitanti (3,97). Si è poi ridotto il numero dei ricorsi pendenti, dal 9612 a 8985, su 1929 ricorsi depositati ne sono stati definiti 2575.
Corriere del Veneto – 28 febbraio 2014