Non ci dovrebbero essere i paventati tagli alla sanità per 3,5 miliardi di euro nella manovra che sarà tra qualche ora all’esame del Consiglio dei ministri. Fonti di maggioranza fanno trapelare che il governo sarebbe intenzionato a tornare indietro e dunque dalla Legge di stabilità sarebbe escluso il temuto colpo di forbice che avrebbe colpito i bilanci regionali.
L’orientamento dell’esecutivo, spiegano, è di procedere piuttosto a risparmi di spesa in forza di riorganizzazioni funzionali. In sostanza misure in grado di aumentare l’efficienza del sistema.
Da Lussemburgo, dove si trova per partecipare all’Eurogruppo, il ministro dell’Economia, Fabrizio Saccomanni, è stato però molto più cauto sulla questione dei tagli: “Siamo in contatto con i presidenti delle Regioni e penso che alla fine si troverà una soluzione equa per tutti”, ha detto ai giornalisti.
“Diciamo chiaro al Ministro Saccomanni che la sanità non può essere dissanguata ancora una volta” ha dichiarato il Presidente di Federazione Veterinari e Medici Aldo Grasselli.
“Vada negli ospedali e negli ambulatori per rendersi conto del livello di sopravvivenza di tante strutture che si reggono solo sulla buona volontà e sulla fantasia dei medici e dei sanitari che ci lavorano – ha continuato Grasselli – Staccare la spina alla sanità non sarà indolore, lo dice il Ministro Lorenzin, lo dicono gli assessori alla sanità, lo dice la gente, lo diciamo noi medici. Migliaia di persone andranno incontro all’indigenza. Perché non cercate di riprendere i soldi dell’evasione fiscale, delle cosche e della finanza che esporta capitali all’estero tutti i giorni. Abbiamo già fatto uno sciopero nazionale. Ne faremo altri se sarà necessario. Sciopereremo lavorando, a questo punto, visto che il vostro obiettivo è far cassa anche sulla sanità noi la terremo viva e daremo assistenza contro i vostri tagli insensati”.