I dirigenti, ma anche i semplici dipendenti, degli enti locali che hanno percepito uno stipendio superiore a quanto stabilito dal contratto si vedranno decurtati gli stipendi fino al totale riassorbimento delle somme indebitamente percepite.
Le regioni più «generose» saranno obbligate a tagliare il numero dei dirigenti del 20% e dei non dirigenti del 10 per cento. Lo prevede una norma di prossima approvazione contenuta in un emendamento al dl Salva Roma, dichiarato improponibile dalla presidenza del Senato nonostante il via libera dalla commissione Bilancio, e che è stato recuperato in un disegno di legge rinviato insieme ad altri in sede deliberante al vaglio della commissione.
Le regioni e gli enti locali che non hanno rispettato i vincoli finanziari della contrattazione collettiva integrativa sono obbligati a recuperare integralmente le somme indebitamente erogate con un graduale riassorbimento per quote annuali «e per un numero massimo di annualità corrispondente a quelle in cui si é verificato il superamento di tali vincoli».
Secondo le intenzioni della maggioranza il provvedimento potrebbe essere già approvato nella prossima settimana. Inoltre, nei predetti casi – si legge nel dispositivo di legge – «le regioni devono obbligatoriamente adottare misure di contenimento delle spese per il personale, ulteriori rispetto a quelle già previste dalla vigente normativa» anche attraverso l’accorpamento di uffici «con la contestuale riduzione delle dotazioni organiche del personale dirigenziale in misura non inferiore al 20% e della spesa complessiva del personale non dirigenziale nella misura non inferiore al 10 per cento».
Il Sole 24 Ore – 26 febbraio 2014