I lupi in Lessinia, l’orso sul Baldo, il pesce siluro. Animali e guai: un’estate tra allarmi e curiosità. Ci sono anche i cinghiali, ma a preoccupare di più restano i «figli di Slavc e Giulietta»
I lupi? Ci sono come e più di prima. L’orso? Non si vede, ma non si è mai andato. E ancora, cinghiali e – sgradita novità dell’anno – i pesci siluro perfino nel Garda. Anche quest’estate il territorio veronese si trova a fare i conti con preoccupazioni e problemi correlati alla fauna selvatica, da quella tipica del territorio, ma dalla difficile convivenza con l’uomo, alle specie «aliene» introdotte di recente.
I più famosi, loro malgrado, sono i lupi della Lessinia. Un’unica famiglia, ma assai prolifica: con l’ultima cucciolata, risalente al massimo a qualche mese fa, i figli di Slavc e Giulietta sono arrivati a sedici. I primi due sono nati nel 2013 e, con tutta probabilità, hanno già lasciato l’altopiano. La scorsa primavera ne sono arrivati sette, tutti in un colpo. Quest’anno, forse con qualche settimana di ritardo, la coppia ha replicato: altri sette cuccioli. La voce girava da un po’ di tempo, da quando un fototrappola della Forestale aveva immortalato Giulietta col pancione: la conferma è giunta la settimana scorsa, quando i lupacchiotti sono stati fotografati dagli agenti di Bosco Chiesanuova. Tanti e, a quanto si può desumere dall’immagine, in buona salute. L’ulteriore conferma della presenza di questi predatori, però, non piace a tutti. Di sicuro è malvista dai sindaci che, lo scorso inverno, dopo le molte predazioni estive, si erano messe a studiare un percorso legale per verificare la possibilità di spostare gli animali altrove. Un’ipotesi ora scartata. «A meno che non si cambino le normative nazionali e comunitarie, non c’è niente da fare – sostiene Fabio Erbisti, sindaco di Roverè – al massimo possiamo chiedere ulteriori controlli. Ma il problema resta, e anche quest’anno ci sono state numerose predazioni di capi domestici». La forestale, da inizio anno, ne ha contate ufficialmente 17, includendo anche le azioni su animali selvatici. Una delle ultime è avvenuta a Malga Moscarda, presso Bocca di Selva, dove l’anno scorso furono azzannate dieci vitelle in una notte sola. Il bilancio, però,risulta al momento inferiore a quello del 2014.
Più discreta la presenza dell’orso. In questo caso siamo sul Baldo, dove l’anno scorso un giovane esemplare, avvistato vicino alla croce del Telegrafo, divenne protagonista di un cliccatissimo video su Youtube. Quest’anno non l’ha visto nessuno, ma le tracce non mancano, soprattutto sul versante trentino. Ma anche nel Veronese, nel territorio del comune di Brentino – Belluno, si sono visti danni ad alveari, ascrivibili con probabilità a questo animale. La conferma arriva anche dal dipartimento Foreste della Provincia di Trento: un orso c’è e di recente ne è stato anche raccolto un campione di feci, gli esami confermeranno se si tratta dell’orso avvistato nel 2014, M19.Quanto ai cinghiali, che spopolano in Valpantena e in gran parte della fascia collinare, non esiste nemmeno un censimento preciso. La popolazione ammonta forse a qualche migliaio: ne vengono abbattuti in media cinquecento all’anno nelle operazioni di contenimento. Da quando è stata introdotta la caccia, però, nel 2010, le richieste di risarcimento danni correlate a questo animale sono notevolmente calati. Insomma, il fenomeno, ora sembra essere sotto controllo.
Un vero punto interrogativo, invece, è rappresentato dal siluro: presente nei fiumi della pianura padana da decenni, Mincio compreso, si pensava non potesse migrare autonomamente nel Garda. La recente cattura di un esemplare da due metri e 80 chili di peso, il più grande mai attestato nel lago potrebbe però smentire questa tesi. E far scattare un nuovo allarme: la specie, infatti, mette a rischio la presenza dei pesci autoctoni del Benaco.
Il Corriere del Veneto – 18 agosto 2015