Secondo l’osservatorio della Cgil nel primo mese dell’anno sono stati persi 311 milioni di reddito complessivo. La flessione delle ore in cassa è dovuta solo all’aumento della disoccupazione. Per il ministero del lavoro, però, è in atto una lieve ripresa a partire dal terzo trimestre dello scorso anno: il saldo tra attivazioni e cessazioni dei rapporti di lavoro è tornato a essere positivo e le ore lavorate sono in aumento
MILANO – Oltre 440 mila lavoratori coinvolti in processi di cassa integrazione a zero ore a gennaio che hanno subito un taglio del reddito di 311 milioni di euro, ovvero 700 euro in meno in busta paga per ogni singolo lavoratore. Il tutto frutto delle 81 milioni di ore di Cig, richieste e autorizzate, registrate lo scorso mese. E’ quanto emerge dalla elaborazione dei dati Inps da parte dell’Osservatorio Cig della Cgil: “E’ ancora piena e drammatica emergenza sul fronte lavoro”, osserva il segretario confederale del sindacato, Elena Lattuada, nell’invitare il prossimo governo “a dare un segnale di decisa discontinuità rispetto al passato, che produca effettivi e determinanti cambiamenti, mettendo al centro della sua agenda politica il lavoro”. Il paese, conclude la dirigente sindacale, “ha urgente bisogno di una prospettiva positiva e praticabile che non può prescindere dalla difesa e dalla creazione di lavoro”.
Il rapporto della Cgil segnala come la richiesta di cassa a gennaio sia stata pari a 81.364.033, in riduzione sul mese precedente del -5,28%, così come su gennaio dello scorso anno (-10,36%). Rimane quindi senza variazioni la richiesta media di ore pari a 80 milioni di ore al mese costante a partire da gennaio 2009, così come elevata l’incidenza delle ore di Cig per lavoratore occupato nel settore industriale pari, per il solo mese di gennaio già di 13 ore per addetto. La flessione registrata nella richiesta di ore, osserva il rapporto, “si deve così principalmente a due fattori: l’aumento della disoccupazione, come testimoniato dall’andamento delle domande di disoccupazione, e la riduzione delle autorizzazioni sulle ore di cassa integrazione in deroga”.
In riduzione le aziende che hanno fatto ricorso ai decreti di Cigs. Lo scorso mese sono state 533 con una riduzione del 16,06% sullo stesso mese dello scorso anno e riguardano 973 unità aziendali (-15,76% sempre sullo stesso periodo). Il rapporto segnala la continua diminuzione delle domande di ristrutturazione (13 per un -27,78%) e riorganizzazione aziendale (8 per un -65,22%). “Gli interventi che prevedono percorsi di reinvestimento e rinnovamento strutturale delle aziende continuano a diminuire e rappresentano solo il 3,94% del totale dei decreti. Un segnale evidente del progressivo processo di deindustrializzazione in atto nel Paese”, segnala lo studio Cgil.
La replica. Tuttavia secondo il ministero del Lavoro è in atto una lieve ripresa: i dati diffusi dal dicastero evidenziano che che nel terzo trimestre dell’anno scorso le ore di Cig effettivamente usate dalle imprese hanno mostrato un netto calo e che sale la domanda del lavoro (nelle costruzioni +0,7%). Il saldo tra attivazioni e cessazioni dei rapporti di lavoro – spiega la nota – è tornato a essere positivo e le ore lavorate sono in aumento. “Questi segnali non si sono riflessi sull’occupazione complessiva – spiega la pubblicazione del Mlps – perché la ripresa del ciclo economico è accompagnata inizialmente da un aumento dell’intensità di utilizzo del fattore lavoro (riassorbimento delle unità poste in cig e maggiore utilizzo dello straordinario). Solo con il consolidarsi della fase espansiva e con il miglioramento delle aspettative, le imprese decideranno di assumere nuovo personale. Per questa ragione, si registrano maggiori ritardi nell’aggiustamento dei livelli occupazionali rispetto all’andamento del ciclo economico”.
Repubblica – 15 febbraio 2014