ROMA – Le maggiori preoccupazioni degli italiani? Disoccupazione, costo della vita e qualità dei servizi sociali. In una parola: la crisi. La paura della criminalità comune sembra ormai alle spalle. E la tv? Continua a guardare altrove: i maggiori tg nazionali dedicano ai problemi economici solo il 6,8% delle loro notizie. A farla da padrone, ancora una volta, è la cronaca nera. In una distorsione mediatica tutta italiana.
Le paure telecomandate. A fotografare questa tendenza sono i dati contenuti nel nuovo Rapporto dell’Osservatorio Europeo sulla Sicurezza: una ricerca di Demos&Pi, Fondazione Unipolis e Osservatorio di Pavia, diretta da Ilvo Diamanti. Un dato su tutti: nei primi mesi del 2011, mentre scoppiavano le rivolte arabe, esplodeva la guerra in Libia e in Giappone il terremoto e lo tsunami colpivano una centrale nucleare, il Tg1 dedicava il 41% di tutte le notizie cosiddette “ansiogene” (che cioè hanno in qualche modo a che fare con
la sicurezza) alla criminalità comune. Contro una media del 28% in Europa (ma solo il 5% della tedesca Ard). Dati ancora più clamorosi se si prende in esame il periodo 23 aprile-13 maggio di quest’anno: nell’agenda televisiva delle insicurezze Studio aperto primeggiava con ben il 91,7% delle notizie dedicate alla criminalità; ma anche telegiornali più “generalisti” come il Tg5 (65,7%) e Tg1 (57,4%) si concentravano sulla “nera”.
Le notizie seriali. Il numero di notizie su fatti criminali nel primo quadrimestre del 2011 conferma la specificità italiana già osservata nel 2010: 359 notizie di RaiUno, contro le 182 di Tve, le 132 di France2, le 122 di Bbc One e le 9 di Ard. Una media, per l’Italia, di quasi tre notizie al giorno. Tre casi occupano l’agenda dei reati: il ritrovamento del corpo di Yara Gambirasio ripetuto 46 volte, il caso Sarah Scazzi ripetuto 19 volte, e l’omicidio di Melania Rea ripetuto 21 volte.
Le paure vere. Ciò che colpisce è soprattutto la distanza con quella che è, invece, l’agenda dei cittadini, che rende evidente l’esistenza di due Italie: quella raccontata dai telegiornali e quella reale. Il 60% degli italiani è infatti preoccupato essenzialmente delle questioni economiche e sociali: il 46% per la disoccupazione; il 9% per il costo della vita; il 5% pr le tasse. Gli stessi cittadini solo per il 10% considerano la criminalità comune come principale emergenza. In calo anche i timori sull’immigrazione: solo il 6% lo reputa un problema.
Repubblica.it – 23 luglio 2011