Solo un clamoroso errore di valutazione o peggio una miope volontà di impadronirsi di un capitale accumulato in più di un secolo da medici, odontoiatri, veterinari, farmacisti, può aver spinto la Commissione Bicamerale a decretare la fine di un’esperienza virtuosa.
Il CdA dell’ONAOSI dichiara di non comprendere quale sia il motivo della soppressione della Fondazione e del conferimento delle sue funzioni all’INPS, previsto dalla proposta di disegno di legge della Commissione Bicamerale di controllo degli Enti Previdenziali Privatizzati.
Da 140 anni l’Ente è strumento di forte aggregazione di una categoria e, senza nulla chiedere allo Stato, provvede alle criticità dei suoi membri creando lavoro (più di 200 dipendenti) reddito e soprattutto coesione sociale, in un momento in cui l’individuo è sempre più solo difronte allo strapotere di centri finanziari ciechi e brutali.
Il CdA sa di non avere offerto giustificazioni a tale iniziativa avendo dimostrato trasparenza, rigore ed efficacia nella gestione del patrimonio affidatogli dai contribuenti.
Solo un clamoroso errore di valutazione o peggio una miope volontà d impadronirsi di un capitale accumulato in più di 100 anni da medici, odontoiatri, veterinari, farmacisti, può aver spinto la Commissione Bicamerale a decretare la fine di un’esperienza virtuosa.
Il CdA approva infine le iniziative politiche assunte fino ad ora dalla Presidenza tese a difendere la sopravvivenza, l’autonomia e le funzioni della Fondazione e gli conferisce il mandato di proseguire su tale cammino.
Il Cda dell’Onaosi
26 febbraio 2017