A poche ore dallo scadere dei termini è arrivato il ricorso di una delle aziende dell’Ati (associazione temporanea di imprese) arrivata seconda nella gara d’appalto. Si para dunque un ostacolo di fronte all’iter per la realizzazione della Cittadella Sanitaria di Treviso, il cosiddetto «Ca’ Foncello 2». La seconda delle Ati che hanno concorso al bando, infatti, ha presentato ricorso al tribunale amministrativo regionale congelando di fatto il progetto dell’opera da 224 milioni di euro (126 milioni da finanziamento pubblico e 98 milioni da privati), che cambierà la fisionomia dei servizi sanitari trevigiani.
A ricorrere al Tar è stata la Manutencoop Facility Managment una delle componenti della cordata che comprende l’impresa di costruzioni Giuseppe Maltauro (capogruppo), il Consorzio Cooperative Costruzioni, Intercantieri Vittadello, Gelmini Cav. Nello, Ciab Società Cooperativa, Servizi Ospedalieri, Serenissima Ristorazione, Coopservice, Servizi Italia. Una cordata – nella quale balzano agli occhi proprio i nomi di Maltauro e Manutencoop, coinvolte nell’inchiesta sulle tangenti per l’Expo 2015 – che si era classificata al secondo posto, dopo l’Ati che comprende invece Finanza e Progetti (capogruppo), Lende Lease Construction (Emea), Carron Cav. Angelo, Siram, Sielv e Tecnologie Sanitarie che, con 59,94 punti, si era aggiudicata l’appalto.
Il procedimento di gara non è comunque concluso: manca la firma del contratto, che potrà essere formalizzato solo quando, appunto, saranno decorsi i termini per eventuali ricorsi o gli stessi si saranno conclusi positivamente. Il ché significa che l’avvio del grande project financing potrebbe slittare. Ma di quanto? Impossibile prevederlo: il ricorso è appena stato notificato e l’Usl 9 dovrà esaminarlo per comprenderne le motivazioni e prepararsi ad affrontare la battaglia legale.
Il Corriere del Veneto – 23 novembre 2014