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Il piano Ue contro lo spreco alimentare. Il commissario Andriukaitis: in arrivo nuove regole, dalla definizione dei rifiuti alle etichette che indicano la scadenza

Lo spreco alimentare non è solo una questione etica, in un mondo dove ancora tanti soffrono la fame, ma «una tragedia economica e ambientale». Lo sostiene il commissario europeo alla Salute e alla sicurezza alimentare, Vytenis Andriukaitis, che in una riunione del Comitato delle Regioni Ue a Bruxelles ha annunciato le linee guida di un piano Ue ad hoc, nell’ambito del pacchetto sulla cosiddetta “economia circolare”. In arrivo nuove regole, dalla definizione dei rifiuti alle etichette che indicano la scadenza dei prodotti.

Andriukaitis ha snocciolato i dati: lo spreco alimentare genera «circa l’8% delle emissioni globali di gas serra», quasi l’equivalente di quelle del settore dei trasporti su gomma. «Se fosse un Paese, sarebbe il terzo emettitore dopo Cina e Usa» ha aggiunto. In Europa il 10% della popolazione, almeno 50 milioni di persone, «si possono permettere un pasto decente solo un giorno sì e uno no» ha detto Andriukaitis, secondo cui nell’Ue lo spreco alimentare è di circa 100 milioni di tonnellate l’anno. In primo luogo, ha spiegato Andriukaitis, «la Commissione, con gli Stati membri, elaborerà una metodologia comune per misurare lo spreco alimentare», con un sistema chiaro di tracciabilità».

“Per trasformare questa ambizione in realtà, la Commissione europea proporrà una serie di iniziative che rappresenta il nostro piano nei prossimi anni” ha annunciato il commissario europeo alla Salute. In primo luogo, ha spiegato Andriukaitis, “la Commissione, in collaborazione con gli Stati membri, elaborerà una metodologia comune per misurare lo spreco alimentare”, con un sistema chiaro di tracciabilità. Secondo passo, Bruxelles quest’anno creerà una “piattaforma per definire le misure necessarie”, ha detto il commissario europeo alla Salute, che coinvolgerà tutti i soggetti interessati, dagli agricoltori ai distributori e alle autorità locali, e “che aiuterà la Commissione ad identificare le migliori azioni possibili a livello Ue”.

Altra iniziativa dell’esecutivo Ue sarà quella di “adottare misure per chiarire e laddove possibile eliminare” ha precisato Andriukaitis, “le barriere che impediscono un uso e riuso sicuro del cibo” per l’alimentazione umana e i mangimi animali. Qui entrano in gioco nuove regole a sostegno delle attività di riuso o donazione di derrate alimentari commestibili, con la nuova legislazione sui rifiuti, che consenta quando possibile anche il riutilizzo di derrate alimentari non più sicure per l’uomo nei mangimi per gli allevamenti. Altro aspetto chiave al quale Bruxelles intende mettere mano fra 2016 e 2017 sarà quello delle etichette “da consumarsi preferibilmente entro” o “da consumare entro” ben lontane dall’essere capite, sia fra i consumatori finali sia dalla distribuzione.

Fonte: Ansa – 7 marzo 2016 

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